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All’ONU si può stampare in braille

In apertura della settima sessione di lavoro del Comitato Ad Hoc – che sta elaborando a New York il testo della prima Convenzione sulla Promozione e la Tutela dei Diritti e della Dignità delle Persone con Disabilità – l’ambasciatore della Nuova Zelanda Don MacKay (attuale presidente del Comitato) ha ricevuto in dono dall’Organizzazione Non Governativa Services for the Visually Impaired una stampante Thiel Beta X.L'alfabeto Braille
Si tratta di un supporto tecnologico avanzato che può essere utilizzato con qualsiasi computer su cui sia installato un programma di traduzione in braille e grazie al quale, d’ora in poi, alle Nazioni Unite si potranno stampare direttamente in questa modalità documenti e materiale di ogni genere.

«Si tratta di un passo avanti positivo nel processo di accessibilità delle Nazioni Unite», ha dichiarato MacKay, il quale ha anche aggiunto che l’accessibilità dei servizi costituisce uno degli argomenti fondamentali della stessa Convenzione. «Ciò che ci mancava – ha sottolineato ancora – era la capacità di produrre dei documenti di lavoro in questo formato nel corso delle stesse negoziazioni. Questo particolare e generoso regalo ci permetterà quindi di colmare un vuoto molto significativo». 

Da segnalare che all’iniziativa ha collaborato anche la World Blind Union (WBU), l’Unione Mondiale dei Ciechi, che rappresenta nel mondo 180 milioni di persone, appartenenti a oltre seicento diverse organizzazioni.
(C.N.)

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