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A basso costo, ma non con i soldi dei disabili!

Il Regolamento approvato dal Parlamento Europeo che renderà illegale in tutta l’Unione la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità durante i viaggi aerei è ormai una realtà, come riferito dal nostro sito che ne ha seguito nei mesi scorsi il faticoso iter.
La sua applicazione, però, diventerà effettiva due anni dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ad eccezione degli articoli riguardanti il divieto di rifiutare il trasporto (un anno dopo) e così siamo sempre costretti a registrare, in questo settore, “ordinarie” situazioni di diritti violati.

Aereo Wind JetLa denuncia più recente proviene dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), la quale segnala come la compagnia aerea low cost (“a basso costo”) Wind Jet applichi un supplemento di prezzo sul biglietto di ben 40 euro a tratta ad ogni passeggero in carrozzina che richieda il servizio di assistenza. Motivazione: sono gli aeroporti ad imporre alla compagnia tale pagamento e quindi quest’ultima – effettuando voli a basso costo – non è in grado di sostenere i conti per l’esborso di una somma di 40 euro a passeggero disabile, da erogare alla società di gestione che deve occuparsi dell’assistenza.

«La questione – racconta l’AISM – era già stata sollevata nel 2004 da un’associazione e da altri utenti che avevano scritto a Wind Jet, per denunciare la discriminazione. Da quest’ultima erano arrivate le scuse nei confronti delle persone con disabilità e la garanzia che il supplemento sarebbe stato abolito. Ciò però è avvenuto solo per un periodo limitato, dal momento che ad oggi la tassa è nuovamente in vigore, come confermato dalla stessa compagnia la quale ribadisce la responsabilità degli aeroporti».

Si tratta di un comportamento che verrà palesemente reso illegale dal nuovo Regolamento Europeo il quale parla testualmente del «dovere di garantire assistenza al viaggiatore con disabilità senza oneri aggiuntivi», prevedendo anche che dovrà essere il gestore aeroportuale a finanziare tale assistenza, applicando una tassa specifica ai vettori aerei che utilizzano lo scalo.

Ma in attesa del Regolamento, come porre oggi rimedio a situazioni come queste? Innanzitutto parlandone il più possibile – come noi stessi stiamo facendo – diffondendo al massimo livello le notizie sugli organi di informazione.
La pensa così anche Giampiero Griffo, presidente di DPI Italia (Disabled Peoples’ International), che sulla vicenda del supplemento imposto da Wind Jet propone anche alcune ipotesi operative: «Bisogna certamente aprire un tavolo di trattative con la compagnia, pensando, come possibile soluzione, a “spalmare” i costi del servizio di assistenza su tutti i passeggeri, come fanno le altre compagnie. “A basso costo”, infatti, non può significare infischiarsene dei diritti umani di alcuni passeggeri!».
(Stefano Borgato)

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