L’ISAAC – della quale ricordiamo la Società Italiana ISAAC Italy – è un’associazione che si occupa di diffondere nel mondo i vari metodi di comunicazione alternativi alla comunicazione verbale.
Alla manifestazione in Germania partecipano membri di quasi tutti i Paesi del mondo, dal Canada agli Stati Uniti, dagli Stati dell’America Latina a quelli emergenti dell’Asia, dall’Africa all’Australia e del resto d’Europa.
Dall’Italia sono circa trenta le persone che partecipano a vario titolo ai lavori della conferenza: neuropsichiatri, operatori sociali e sanitari, esperti di linguaggi alternativi, in particolare il Centro Benedetta D’Intino di Milano con Aurelia Rivarola e Alessandro Chiari, oltre alla stessa ISAAC Italy, con la presidente Gabriella Veruggio e altri suoi componenti.
«Si tratta di un progetto – ha sottolineato l’assessore alla Sanità e ai Servizi alle Persone del Comune di Ferrara, Maria Giovanna Cuccuru – che ha visto il coinvolgimento di numerosi attori locali. Oltre al Comune, hanno infatti partecipato la Provincia, la città del ragazzo e la Cooperativa Integrazione Lavoro, per un’esperienza che ha permesso di mettere a frutto le potenzialità delle nuove tecnologie in funzione dell’ampliamento dell’autonomia di una persona con disabilità e quindi a beneficio della sua qualità di vita, trasformando il progetto formativo in progetto di lavoro».
Successivamente, da queste esperienze, è nato il progetto lavorativo che porterà Frignani nelle varie scuole ad affrontare argomenti importanti come la relazione, la comunicazione e l’approccio alla disabilità.
«Marcello è stato chiamato a Düsseldorf – spiega Lucia Ferioli, responsabile dell’Unità Operativa Integrazione del Comune di Ferrara – per presentare le possibilità di un ragazzo fortemente disabile, con limitate capacità, di trovare una strada per parlare di sé agli altri. Non solo: dalla sperimentazione condotta assieme a Marcello il nostro CDIH (Centro Documentazione Integrazione Handicap) ha tratto le linee di progettazione per ampliare la propria disponibilità formativa ad altri ragazzi con disabilità, con l’intento di utilizzare le nuove tecnologie per aumentare le loro capacità comunicative, facilitando il loro ingresso nel mondo del lavoro».
(S.B.)
Il Metodo Bliss è un sistema grafico composto da simboli e basato sul loro significato. È stato ideato da C.K. Bliss, nell’intento di trovare un sistema di comunicazione internazionale che abbattesse le barriere linguistiche e culturali.
Nel 1971 un gruppo di professionisti di Toronto, in Canada, venne a conoscenza del metodo, ne intuì la funzionalità e lo utilizzò per permettere di comunicare a bambini con difficoltà espressive dovute ad esiti di paralisi cerebrale infantile.
Per i risultati raggiunti, il sistema ebbe una rapida diffusione in tutto il mondo e viene attualmente usato da migliaia di bambini e adulti privi di verbalità per anartria o disartria grave, per afasia, per ritardo mentale e per alcune forme di autismo infantile.
Coloro i quali fossero interessati a comunicare direttamente con Marcello Frignani, possono scrivergli all’indirizzo marcellofrignani@libero.it.