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Ma che ci sarà da vedere in Via Roma?

Tempi duri per le persone con disabilità di fronte alle barriere di Ragusa! Ma come sempre è ancor più difficile eliminare le barriere culturaliAnche se la segnaletica prevede il transito delle auto di persone con disabilità, a sbarrare la strada in Via Roma c’erano le fioriere mobili e nessun addetto al traffico! E sono andati a vuoto anche i diversi solleciti telefonici…

È incominciata così, a Ragusa, la quarta Giornata per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che il 1° ottobre ha visto scendere in piazza, nella città siciliana, numerose associazioni del territorio (Icaro e AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla di Ragusa, ANFFAS – Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali di Modica, ASSOD e Volontari Sostegno Disabili di Ispica, il Centro Medico Sociale per Neuromotulesi e la Cooperativa L’isola che non c’è di Vittoria), tutte aderenti al Comitato Oltre le Barriere, alla cui nascita anche il nostro sito ha dato spazio qualche mese fa.

«Ho spiegato ai vigili urbani – racconta Francesco Provvidenza, responsabile dell’ANFFAS di Modica – che volevo far vedere la via ad alcuni ragazzi con disabilità e mi è stato chiesto: “Ma cosa c’è da vedere in Via Roma?”. Sono rimasto senza parole».
«Mi hanno detto semplicemente – segnala Marco Santoro, responsabile dei Volontari Sostegno Disabili di Ispica – che erano dispiaciuti e che non avevano pattuglie disponibili, aggiungendo: “Le fioriere se le sposti da solo”… Prendiamo atto, quindi, che esiste un vizio culturale ben più alto delle stesse barriere fisiche».

L’iniziativa del 1° ottobre è stato comunque – nella prospettiva degli organizzatori – solo l’inizio di una lunga lotta. Il passo successivo sarà una raccolta di firme da consegnare al Prefetto.
«La nostra non è una presa di posizione contro i vigili – dichiara Nello Veloce, responsabile del Comitato Oltre le Barriere – anche se questi erano tenuti ad intervenire. Vogliamo bensì denunciare il malcostume della società e rendere chiaro a tutti che i diritti delle persone con disabilità non devono passare per una cortesia. Non solo i marciapiedi, ma anche i locali pubblici o aperti al pubblico sono totalmente vietati ai disabili e agli anziani. In ambito di accessibilità, adattabilità e visitabilità degli edifici privati e dell’edilizia residenziale pubblica vi è in Italia una normativa molto valida, ma quasi mai viene rispettata e spesso viene elusa anche al momento di rilasciare le concessioni edilizie. Non è un problema di sensibilità, ma di mancanza di rispetto nei confronti di chi vive una condizione di disagio».
(S.B.)

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