Frappe, galani, bugie, cenci, tortelli, crostoli o anche chiacchiere: si usano tutti questi nomi e altri ancora per quei deliziosi dolci di Carnevale, le antiche frictilia dei Romani, che venivano fritte nel grasso di maiale.
Da notare anche che alcuni di questi termini – ad esempio bugie o chiacchiere – servivano a ricordare che a Carnevale si poteva dire qualsiasi cosa senza nessuna paura di ritorsioni!
Prendendo quasi alla lettera questi curiosi percorsi della storia e “rovesciandoli” sulla classe politica del nostro Paese, l’associazione napoletana Tutti a Scuola – ormai nota anche ai nostri lettori per le sue incisive iniziative, soprattutto in ambito di integrazione scolastica – ha organizzato per giovedì 15 febbraio una festa-manifestazione in Piazza del Plebiscito a Napoli (ore 10-12.30), dal significativo titolo Il dolce preferito dai politici: le chiacchiere.
«Per l’occasione – raccontano gli organizzatori – verrà presentato un carro carnascialesco con le maschere di alcuni uomini politici che distribuiranno generose quantità di… chiacchiere».
L’originale iniziativa si terrà anche in caso di pioggia, trasferendo i partecipanti, le maschere e le chiacchiere nella vicina Galleria Umberto.
(S.B.)
Il dolce preferito dai politici: le chiacchiere
> Le chiacchiere sono piacevoli quando sono leggere, come un dolce, diventano indigeste quando sono pesanti, come le bugie.
> Le chiacchiere sono stimolanti quando non occupano tanto tempo,diventano intollerabili quando aumentano a dismisura.
> Le chiacchiere sono un passatempo gradevole se si fanno insieme agli amici, diventano noiose se chi le fa non è un amico.
> Le chiacchiere ci stanno sommergendo, come una marea incontenibile che rende tutto indistinto,una marea che accomuna chi ha molti diritti e chi non ne ha nessuno.
> Le chiacchiere sono una efficace scappatoia alle vostre inefficienze, alla vostra indifferenza camuffata da disponibilità.
> Le chiacchiere vi sommergeranno perchè a furia di chiacchierare vi ritroverete soli a raccontare a voi stessi il vostro fallimento.
Le chiacchiere si chiamano in vario modo, se volete qualche esempio ve ne daremo molti, se avrete la pazienza di soffermarvi su ciascuno di essi potreste scoprire tutto quello che potevate fare invece di… chiacchierare:
1) anagrafe dei disabili
2) centri sociosanitari
3) centri socioeducativi
4) riforma degli organici degli insegnanti di sostegno
5) formazione degli insegnanti curricolari e di sostegno
6) continuità didattica legata al bambino disabile
7) assistentato materiale e specialistico
Le chiacchiere sono più facili, basta organizzare un convegno, aprire un tavolo di ascolto e si può, ad oltranza, non prendere decisioni o far finta di prenderle.
Con le chiacchiere e di chiacchiere si può vivere tutta la vita…
Auguri e buon carnevale!
Associazione Tutti a Scuola
Per ulteriori informazioni:
Antonio Nocchetti, tel. 368 7481912
Giovanni Marzano, tel. 333 7853187
Francesca Bruno, tel. 335 6159991
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