Il Progetto VeD della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Besta di Milano ha ottenuto nei giorni scorsi il premio per l’area Controllo e Prevenzione, con menzione particolare, nell’ambito del Premio Forum Salute PA (ottava edizione), dedicato alle azioni e ai percorsi innovativi realizzati dai soggetti del sistema sanitario, sul tema della prevenzione e dell’educazione alla salute.
A ritirare l’importante riconoscimento a Roma – durante una cerimonia presieduta dal ministro della Salute Livia Turco – sono stati Matilde Leonardi, responsabile della Struttura Headnet del Besta, nonché coordinatrice scientifica del progetto stesso, intitolato Volontariato e Disabilità in Italia: la definizione dei bisogni di cura e l’identificazione dei percorsi socio sanitari con il linguaggio dell’ICF (VeD) e Giovanni Cattoni, responsabile tecnico dell’iniziativa.
Si tratta, nel dettaglio, di uno studio osservazionale multicentrico, finanziato dal Ministero della Salute, che ha preso in esame un campione selezionato di 834 persone con invalidità civile, con il proposito di fotografare la reale situazione delle stesse in rapporto alla rete di servizi, pubblici e privati, non solo specialistici, di cui possono realmente disporre.
«Si tratta – dichiara Leonardi – di una novità assoluta in Italia nelle indagini su salute e disabilità, che costituisce anche una sfida culturale, oltre che scientifica, di grande portata, poiché apre ad un nuovo modo di considerare la disabilità».
Il Progetto VeD sorpassa infatta i modelli basati solo sulla limitazione funzionale o la menomazione delle persone e, al di là della certificazione di invalido, descrive invece il bisogno che ne origina e qual è il rapporto della persona con disabilità con la rete dei servizi sociosanitari o con gli altri fattori contestuali rilevanti (trasporti, comunicazione e tempo libero, lavoro ecc.).
Tra gli elementi maggiormente innovativi di VeD vi è poi il coinvolgimento attivo di circa cinquanta associazioni italiane che operano nel settore della disabilità, in una prospettiva di empowerment (“rafforzamento”), già in atto in alcune realtà associative.
La FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), ad esempio, cui aderiscono più di trenta associazioni e la FIAN (Federazione Italiana Associazioni Neurologiche), con ventitrè associazioni, mediante la loro presenza su tutto il territorio nazionale, garantiscono la diffusione dell’iniziativa e il coinvolgimento delle associazioni affiliate.
In tale prospettiva, quindi, numerosi intervistatori appartenenti alla rete associativa, ovvero professionisti che operano nel settore sociosanitario o le stesse persone con disabilità, sono i protagonisti di questa indagine porta a porta, che rileva a largo spettro l’insieme dei bisogni tramite la somministrazione dei questionari di ricerca correlati all’ICF, la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, definita qualche anno fa dall’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS).
Le varie fasi di VeD riuniscono poi, sotto il coordinamento della Fondazione Besta, il contributo di un pool di esperti nel settore Salute e Disabilità, tra cui ad esempio il Centro Ricerca & Analisi Statistica Explora di Padova, il Dipartimento di Sociologia dell’Università Milano-Bicocca e il Disability Italian Network, gruppo tecnico scientifico per l’implementazione dell’ICF in Italia.
Grazie tra l’altro a questo innovativo progetto – che sta vivendo le sue fasi conclusive – si renderà possibile la stesura del Primo Libro bianco sull’Invalidità civile in Italia: il Nord e il Centro che verrà presentato al Ministero della Salute entro la fine del 2007 e successivamente alla comunità nazionale e internazionale e i cui risultati potranno essere di supporto allo sviluppo di riflessioni e politiche mirate su tali questioni.
(S.B.)
Ufficio Stampa Fondazione IRCCS Besta di Milano (Enrica Alessi)
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