Si aprirà sabato 2 giugno e proseguirà per una settimana intera, fino al 9 giugno, la terza edizione di Teatr’anch’io, la Biennale di Teatro impegnato nel disagio psichico.
Il palcoscenico del Teatro Guglielmi di Massa verrà dunque calcato ogni sera da un gruppo teatrale proveniente da una diversa zona d’Italia, che lavora con la disabilità psichica.
L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale di Massa ed è stata ideata dalla Compagnia Teatrale Sognando, nata nel 1999 all’interno dell’Unità Operativa di Psichiatria, come sfida ai pregiudizi e ai preconcetti verso i pazienti psichiatrici.
La Biennale nasce con il desiderio di proporre a livello internazionale un’immagine della malattia mentale alternativa, dove desideri, aspettative e voglia di normalità prevalgano sulla dimensione medica.
Fondamentale, in questo senso, la chiave di lettura offerta dagli organizzatori per leggere la manifestazione teatrale. Essa consiste nel notare la comunanza della radice lessicale latina tra i termini diversivo, diverso e divertire: in tutti e tre i casi la parola latina originaria è il verbo divèrtere (il cui participio passato è divèrsus) ovvero «volgere altrove, in direzione opposta, deviare» e quindi anche «cambiare, mutare, trasformare» oppure «distogliere» e quindi «sollazzare distraendo».
La proposta esplicita è quindi quella di divertirsi nell’incontro del diverso e questo può avvenire quando si scopre che sia il divertimento che la diversità accadono quando ci si volge altrove, ci si muove in direzione opposta.
Per Remigio Raimondi, direttore del Dipartimento di Salute Mentale, il progetto si inserisce in una più ampia visione della vita globalizzata, in cui i ritmi affrettati costringono alla solitudine molte persone, che segretamente anelano comprensione e scambio di calore umano.
«A chi potrò confidare la mia desolazione per ricevere un sostegno, una consolazione? Cerco invano gli occhi dell’innocenza per misurare le perversioni della mia inutile ricerca della quiete», scrive Raimondi in apertura del documento di presentazione dell’evento.
Gli fa eco il direttore generale dell’ASL 1 di Massa Carrara, Antonio Delvino, affermando: «Non so se questo approccio terapeutico rientri nei Livelli Essenziali di Assistenza, ma non posso che favorirlo e complimentarmi con pazienti e operatori».
Ad aprire la rassegna sarà lo spettacolo Sindbad (sabato 2 giugno, ore 21), messo in scena dalla compagnia degli Ipertesi. In ordine cronologico, poi, sempre alle 21 di ogni sera, fino all’evento conclusivo di venerdì 8 giugno, si succederanno Metamorphosis (Officina Off), Ricordi (Progetto Teatro del Centro), L’incomunicabilità dei mondi (CAD La Ginestra), La vertigine del profondo (Comunità Lahuèn), Baccanti (La voce della luna) e Caviale e lenticchie (Sognando).
La manifestazione si concluderà con il convegno di sabato 9 giugno (Palacongressi di Marina di Massa, ore 9), significativamente denominato Cala il sipario sul palcoscenico delle persone senza qualità. Signori, la farsa continua.
(B.P.)
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