L’inclusione scolastica che preoccupa

Con decisione e chiarezza l’Assemblea Nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) produce un documento che evidenzia le attuali manchevolezze della scuola, rispetto all’inclusione degli alunni con disabilità

Particolarmente dura la mozione recentemente approvata dall’Assemblea Nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) – a firma del presidente nazionale Roberto Speziale – indirizzata alle principali cariche istituzionali del Governo Nazionale e riguardante quello che viene denunciato come «un andamento dell’inclusione scolastica sempre più preoccupante».Aula di scuola vuota

Sono otto i punti principali che a parere del’ANFFAS fanno pensare a questo: «PEI [Piani Educativi Individualizzati, N.d.R.] non condivisi con la famiglia o addirittura non elaborati; difficile o mancata presa in carico dell’alunno con disabilità da parte della scuola (dove urgono corsi di formazione di tutto il personale) e degli Enti preposti (ASL, Enti locali…); carenza di personale per la comunicazione e l’autonomia; esclusione dalle gite scolastiche; frequente assenza di continuità didattica dei docenti di sostegno; difficoltà per i trasporti; inadeguata accoglienza nelle scuole superiori; riduzione delle ore di sostegno».

«Quasi che – si scrive nella mozione – l’inclusione scolastica sia una moda che può essere superata da altri eventi o da altre emergenze. A fronte di tutto questo la politica sembra più preoccupata di assicurarsi una visibilità rispetto all’appartenenza, dimenticando che esistono problemi o temi, come quello della scuola, che dovrebbero essere trasversali a tutti gli schieramenti e considerati livelli minimi dell’intera società civile, tenendo anche conto che si tratta di conquiste realizzate ed elaborate nel corso di decenni, con il contributo di tutte le parti sociali».

La parte successiva del documento traccia un bilancio non troppo confortante di quanto attuato dal Governo Prodi ad oltre un anno dal suo insediamento: «Infatti, pur prendendo atto di alcune novità importanti, come l’innalzamento dell’obbligo a dieci anni e l’accesso all’esame di terza media per tutti gli alunni, si registra ad esempio la mancata chiarificazione sulle nuove certificazioni (DPCM 185/2006) che sta generando gravi disuguaglianze sul territorio nazionale e soprattutto sta burocratizzando un momento molto delicato della vita di una famiglia, in contrasto con la risoluzione del Consiglio di Stato nel suo parere sul DPCM espresso il 31 agosto 2006, nel quale la nuova procedura viene definita livello essenziale e come tale da realizzare in modo omogeneo in tutto il Paese».

Altri punti critici sottolineati dall’ANFFAS fanno riferimento «alla Circolare Ministeriale n. 19 del 13 febbraio 2007 sull’aumento del numero degli alunni per classe che crea forte preoccupazione perché significa che, in presenza di 27/28 alunni, non si permette lo sdoppiamento della classe, alla presenza di un alunno disabile, e ciò in contrasto con il DM 141/1999».
E ancora «l’utilizzo sempre più frequente dell’insegnante di sostegno per le supplenze a causa delle continue e costanti riduzioni delle risorse economiche alla scuola».

La parte finale della mozione contiene una serie di richieste, per le quali si auspica in una rapida risposta positiva: «Pertanto l’Assemblea Nazionale ANFFAS chiede:
– che i destinatari della presente mozione, ognuno per la parte di propria competenza, si adoperino per il superamento delle criticità evidenziate;
– la convocazione più frequente dell’Osservatorio Nazionale per l’Integrazione scolastica del Ministero della Pubblica Istruzione, per discutere e approfondire le problematiche sull’inclusione scolastica e dare risposte adeguate agli alunni disabili e alle loro famiglie;
– l’informazione dei risultati della ricerca sugli indicatori di qualità dell’integrazione scolastica e sulle prove di apprendimento degli alunni con disabilità, ricerca che ha visto impegnate diverse associazioni tra cui l’ANFFAS Nazionale;
– la convocazione della III Conferenza Nazionale sullo stato di attuazione della Legge quadro 104/1992 (la II Conferenza risale al 2003);
– la ripresa dei lavori del Programma di Azione del Governo per le politiche dell’handicap per il triennio 2000/2003 a tutt’oggi inapplicata».
(S.B.)

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