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Tutti devono poter giocare

Per i bambini il momento del gioco è fondamentale e in questo senso particolarmente importante è il ruolo dei parchi pubblici con giochi, in quanto offre ai piccoli l’opportunità di condividere il divertimento con altri coetanei e quindi di socializzare, misurandosi contemporaneamente con giochi di grandi dimensioni.
I parchi gioco pubblici, c’è da aggiungere, troppo spesso non sono provvisti degli accorgimenti architettonici necessari per permettere l’accesso ai bambini con difficoltà motorie e sensoriali.
Ci sono però alcune eccezioni che vogliamo segnalare per diffondere questa buona prassi e al tempo stesso stimolare azioni simili in tutta Italia.

Un bambino con un pallone in manoCon questa breve ricognizione puntiamo in particolare sul Veneto, dove in pochi anni alcune città si sono sensibilizzate e hanno predisposto degli spazi speciali per il gioco di tutti.
Abbiamo già presentato a suo tempo il progetto dell’Amministrazione Comunale di Jesolo, cittadina balneare della costiera veneta, denominato Stessi giochi stessi sorrisi, progetto che risale al 2003, Anno Europeo delle Persone con Disabilità, quando l’Unione Europea, la Presidenza del Consiglio e il Ministero del Welfare sostennero la realizzazione del sito internet, che prende il nome dal progetto, il cui obiettivo principale è la diffusione di buone pratiche per la progettazione e la realizzazione di parchi gioco accessibili.
Per l’occasione, Jesolo sperimentò i contenuti del nuovo sito, realizzando sul proprio territorio un parco giochi senza barriere, provvisto anche di una colorazione specifica per aiutare l’orientamento dei bambini ipovedenti.
Nel sito sono contenute le istruzioni per realizzare scale speciali, rampe, sabbiere, attrezzature ginniche, pannelli animati, altalene, dondoli a molla, casette e altre giostre senza barriere.

E che tutti i bambini abbiano il diritto di giocare sembra un assunto acquisito anche da un’altra amministrazione del Veneto, quella della città di Vicenza, con riferimento all’importante iniziativa tesa alla riqualificazione di un’area da trasformarsi in un parco giochi accessibile.
L’Associazione Genitori Vicenza, l’AMCPS (Azienda Municipale per la Conservazione del Patrimonio e dei Servizi) e il Comune di Vicenza hanno dunque unito le forze in un progetto teso alla realizzazione di un parco giochi senza barriere, provvisto di servizi igienici accessibili, quattordici panchine, una piccola fontana, una tabella informativa con traduzione in linguaggio braille e un recinto che percorre tutto il perimetro dell’area, in modo da permettere ai bambini di muoversi in sicurezza senza allontanarsi inaspettatamente.

Ed infine una terza città veneta si è recentemente distinta per aver sostenuto un’iniziativa del genere: a Verona, all’interno dell’iniziativa provinciale denominata Balab e consistente in un laboratorio per il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche e sensoriali, l’ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) e l’architetto Roberto Verdolini hanno preso in carico la riconversione dell’area verde di Santa Toscana in parco giochi per tutti.
Poiché il parco si trova su un terreno rialzato, verrà installato un ascensore all’ingresso ed è prevista anche la costruzione di un percorso sensoriale a quattro tappe.
(B.P.)

Per informazioni sulle caratteristiche di un parco giochi accessibile:
Progetto Stessi giochi stessi sorrisi
www.stessigiochi.it.
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