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Se le catene si sciolgono nel mare

Occupa quasi tutta l’estate il programma del PSA 2007 (Pergine Spettacolo Aperto) – L’arte di essere fuori, festival trentino che per la trentesima volta offre una fitta serie di appuntamenti musicali, teatrali e cinematografici.
In particolare, mercoledì 18 luglio 2007 (Teatro Tenda di Pergine, ore 21.15) andrà in scena Il mare in catene, opera di teatro-danza diretta e coreografata da Francesco Ventriglia, ballerino e coreografo formatosi al Teatro La Scala di Milano.

Una scena tratta da «Il mare in catene» Si tratta di una messa in scena della Compagnia Eliopoli, fondata dallo stesso Ventriglia, che descrive il proprio lavoro come «un racconto danzato sul senso erotico che un corpo, perfetto o perfettamente difettoso, può avere».
Per realizzarlo, regista e ballerini hanno frequentato per tre mesi il Centro Traumatologico Ortopedico di Via Bignami a Milano.

Ed è infatti quest’ultimo l’aspetto più interessante dell’opera in calendario nella recente Biennale Danza, il quinto Festival Internazionale di Danza Contemporanea di Venezia, che ha commissionato il lavoro a Ventriglia: un gruppo di ballerini, che della perfezione e dell’efficienza del proprio corpo hanno fatto un mestiere, imparano a rapportarsi con la carrozzina e ad esprimersi artisticamente partendo da lì, reinventando le possibilità del proprio corpo.
«Mettere dei danzatori del Teatro alla Scala, che vivono nei lustrini, nella bellezza e nella ricerca della perfezione, sulla sedia a ruote è stato scioccante», ha raccontato Ventriglia, presentando l’opera. «Qualcuno ha anche rinunciato. Per usare la sedia a ruote abbiamo seguito le stesse terapie che imparano le persone diventate disabili per reimpostare il proprio corpo».

Quando il direttore della Biennale Danza, il brasiliano Ismael Ivo, gli ha chiesto di creare uno spettacolo che riflettesse sul tema Body & Eros, Ventriglia ha iniziato a osservare la vita di ogni essere umano, nel suo tentativo di raggiungimento della felicità attraverso il dialogo necessario di tre elementi, corpo, cuore e cervello, e si è chiesto cosa accada quando uno di essi – e in particolare il corpo – “si guasti”. È ancora lecito anelare alla felicità?

Nasce dunque a partire da questa riflessioni Il mare in catene, in cui l’artista offre agli spettatori una scena ove «i danzatori, corpi integri, sono condotti su una strada coreografica esasperante che li porta ad una continua riorganizzazione fisica e a modificare la propria percezione dello spazio per poterlo dominare. Ma l’urgenza emotiva è data dalla ricerca dei corpi di un’espressione erotica appagante con la fisicità differente dell’handicap».
La musica originale del Mare in catene è di Emiliano Palmieri, i ballerini sono Stefania Ballone, Chiara Borgia, Damiano Artale, Riccardo de Nigris e Mattia Russo e nel cast c’è anche l’attore Enzo Curcurù.

Quello di Ventriglia non è per altro l’unico spettacolo che mette in scena la disabilità a Pergine, il cui festival, anzi, ha scelto questa tematica come sottile filo conduttore di alcune serate.
E così, ad esempio, con il critico cinematografico Gianluigi Bozza si è discusso sulla Follia nel cinema e si è poi ospitato lo spettacolo La pecora nera elogio funebre del manicomio elettrico di e con Ascanio Celestini.
(Barbara Pianca)

Per ulteriori informazioni:
– Festival Pergine Spettacolo Aperto
tel. 0461 530179, fax 0461 533995
info@perginepsa.it –
www.perginepsa.it

– Francesco Ventriglia
info@francescoventriglia.comwww.francescoventriglia.com.
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