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Cercare di salvare il salvabile

Si rivolge a Livia Turco, ministro della Salute nel Governo Prodi, l'appello a non lasciar cadere una serie di provvedimenti già arrivati alla fine del loro iter Anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) sta seguendo con attenzione le iniziative sostenute in questi giorni da alcuni militanti dell’Associazione Luca Coscioni per la Libertà di Ricerca Scientifica e la loro viva preoccupazione per la prematura interruzione di una serie di percorsi positivamente attivati presso il Ministero della Salute – in corrispondenza con l’ormai imminente scioglimento delle Camere – che interessano da vicino moltissimi cittadini italiane e altrettante persone con disabilità.
Tra gli altri componenti dell’Associazione, Mina Welby, Marco Cappato, Lucio Bertè e Dominique Velati sono già giunti al quinto giorno di digiuno per cercare un pubblico dialogo con il ministro Livia Turco, nel tentativo di sollecitare una risposta su questioni urgenti, che riguardano direttamente la salute dei cittadini, avvalendosi delle settimane di tempo ancora disponibili, dopo lo scioglimento delle Camere, per il disbrigo degli affari correnti.
«In alcuni casi – esordisce una lettera inviata in tal senso a Turco – si tratta di “atti obbligati”, in altri di provvedimenti pronti ormai da mesi sui quali vi è consenso generale e che attendono solo la Sua firma».

Particolarmente importante, tra gli altri, è il riferimento al Nomenclatore Tariffario degli Ausili, rispetto al quale si chiede al ministro che venga stralciato dalla bozza di revisione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria) e che sia approvato come un separato Decreto del Presidente del Consiglio (DPCM), favorendone quindi un iter meno insidioso e con maggiori probabilità di successo.
«La stesura del Nomenclatore – annota a tal proposito il presidente della FISH Pietro Barbieri – ha richiesto un lungo lavoro non scevro di criticità, durante il quale si è cercato di conseguire uno strumento normativo il più possibile in grado di garantire l’accesso alle tecnologie e agli ausili necessari a garantire l’autonomia di tutte le persone con disabilità».

Gli altri punti evidenziati dagli esponenti dell’Associazione Coscioni nella lettera al ministro Livia Turco sono rispettivamente l’adozione delle norme che obbligano le aziende ospedaliere a dotarsi di Unità di Gestione del Rischio Clinico e di Servizi di Ingegneria Clinica per tutelare la sicurezza degli impianti e limitare gli errori clinici; l’aggiornamento delle linee guida della Legge 40/04 sulla fecondazione assistita, scadute il 4 agosto 2007, con particolare riferimento ai diritti dei portatori di malattie genetiche; l’emanazione del decreto attuativo della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla Bioemedicina, ratificata nel 2001.
«Con la nostra iniziativa nonviolenta – conclude la lettera al ministro – non vogliamo condizionarLa nel merito dei singoli provvedimenti, ma aiutarLa ad applicare la legge e a superare resistenze di ogni tipo. Ci pare che ciò sia necessario in un momento in cui la crisi di governo rischia di distogliere ogni attenzione dai problemi delle persone malate e disabili, che meno agevolmente di altre possono organizzarsi per far sentire la propria voce».

«La FISH – dichiara ancora dal canto suo Pietro Barbieri – non può non condividere questo appello, con l’auspicio che da parte del Ministero vengano messe in campo tutte le azioni necessarie a non dissipare quanto di buono è stato fatto durante questo arco di legislatura, recando altrimenti grave danno alla qualità della vita di migliaia di persone con disabilità, che attendono da anni risposte in questo ambito». (S.B.)

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