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Ma è così difficile ritenerli cittadini?

Porta chiusa dipinta di rosso sopra ad un alto gradinoSi rimane sempre sconcertati leggendo le notizie riferite agli ostacoli che incontrano le persone con disabilità nella vita di tutti i giorni, sconcertati soprattutto per lo stupore e per il fare apparire come uno scoop quella che invece è una regola, una deludente regola, che dimostra quanto la disabilità sia considerata una “zavorra” che tutti lasciano volentieri da parte.

Un preambolo, il mio, per dire che non solo a Roma vi sono molte resistenze ad affittare alloggi alle persone con disabilità [ci si riferisce a quanto da noi segnalato con il testo Niente affitto per le persone con disabilità, disponibile cliccando qui, N.d.R.]. Succede infatti anche a Torino, ed è successo anche a noi, come associazione, quando, tempo fa, cercavamo una casa di cui garantivamo il pagamento dell’affitto, per una giovane mamma sola con la sua bambina disabile.
Abbiamo cercato in varie zone della città e la risposta è stata sempre la stessa, una volta dihiarato che era per una donna sola con una bimba disabile, in questo caso anche straniera: le porte si chiudevano subito senza troppi complimenti.

Ma cosa devono fare le persone che hanno la ventura di imbattersi in una vita segnata dalla disabilità? Chinare la testa davanti a tutto e tutti? Pensare di non avere il diritto di tutti gli esseri umani a una casa, a un lavoro (quando le condizioni di salute lo permettono), a una famiglia? Pagare ogni giorno per una vita che non si è scelta, ma che si è deciso di accettare nonostante le difficoltà?

A chi rifiuta di affittare gli alloggi alle persone con disabilità e così facendo osteggia e vanifica tutto quanto si è faticosamente fatto per riuscire a vivere una vita il più “normale” possibile, cosa potremmo dire se non “provare per credere”?
Ma non è questo che vorremmo. Dalla nostra società, che si dice civile, ci aspetteremo invece un segno di vera rettitudine morale e materiale che non si manifestasse solamente elargendo denaro per le varie campagne della solidarietà, ma mettendosi in gioco personalmente anche con un piccolo gesto: ritenere le persone con disabilità cittadini effettivi al 100% con uguali diritti e uguali doveri.
Ma è proprio così difficile da comprendere e da mettere in pratica? Quali sono le motivazioni che portano i nostri concittadini proprietari di alloggi a comportarsi in maniera così incivile? Almeno a questo interrogativo mi piacerebbe avere una risposta.

*Presidente Associazione x disabili gravissimi “Claudia Bottigelli”.

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