Promossa dalla Fondazione Gianna ed Andrew Gallioli di Milano, in collaborazione con l’Associazione Gruppo Asperger ONLUS, la giornata di studio denominata Sindrome di Asperger, HFA e studi superiori: inclusione e valorizzazione delle risorse – organizzata per lunedì 5 maggio a Roma (Centro Congressi Frentani, Via dei Frentani, 4, ore 9-16.30) – sarà la prima di una serie di iniziative volte a sensibilizzare scuole superiori e università su una disabilità non sempre molto conosciuta in tali ambienti.
«Molti dei nostri ragazzi – dichiarano infatti i promotori – potrebbero affrontare gli studi superiori con maggiore successo se si potessero mettere in atto ausili adeguati e iniziative di tutoraggio specifiche per le loro caratteristiche cognitive e relazionali».
La sindrome di Asperger (SA, o in inglese, AS) è un disordine pervasivo dello sviluppo, imparentato con l’autismo e comunemente considerato una forma di autismo cosiddetta “ad alto funzionamento” (HFA). Il termine che dà il nome alla patologia venne coniato dalla psichiatra inglese Lorna Wing nel 1981, traendolo da Hans Asperger, psichiatra e pediatra austriaco il cui lavoro non venne riconosciuto fino agli anni Novanta.
In generale si ritiene che si tratti di un tipo di autismo caratterizzato dalla difficoltà nelle relazioni sociali piuttosto che da un’alterazione della percezione, rappresentazione e classificazione della realtà, come nell’autismo classico.
L’incontro del 5 maggio sarà condotto da Paolo Curatolo dell’Università di Roma Tor Vergata e da Gabriel Levi dell’Università La Sapienza, sempre di Roma.
Vi parteciperanno inoltre – animando un dibattito aperto a più voci – operatori scolastici e universitari che si occupano di disabilità (dagli atenei romani della Sapienza e di Tor Vergata, da Bologna, da l’Aquila), insieme a genitori e persone con sindrome di Asperger e HFA, che porteranno la propria testimonianza diretta. (S.B.)
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