Secondo Pietro Barbieri, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in Italia l’associazionismo legato al mondo della disabilità si è mostrato particolarmente vivace e propositivo rispetto all’avvento della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
«Le nostre associazioni si sono mobilitate e si stanno mobilitando moltissimo, distinguendosi per il proprio attivismo a livello europeo. Le conferenze, i convegni, gli eventi più svariati sul territorio sono numerosi e si tratta di un fenomeno davvero interessante. Cooperative, consorzi, associazioni, federazioni, nelle sezioni locali e a livello nazionale, spingono perché i contenuti della Convenzione vengano divulgati e, soprattutto, perché ottengano un riconoscimento legislativo».
La FISH, in particolare, come intende procedere ora che il nuovo Governo si è insediato?
«In questo momento è importante tenere alto il livello dell’attenzione pubblica sulla Convenzione e sollecitare gli organi preposti a procedere con la ratifica della stessa. Come FISH abbiamo valutato – in una bozza di piano d’azione già in larga parte condivisa dal Direttivo nella sua prima seduta [sulla recente rielezione del Direttivo della FISH si legga in questo sito il testo disponibile cliccando qui, N.d.R.] – che sarà importante agire non solo nei confronti del Governo e del Parlamento, ma anche a livello regionale. Vorremmo che tutte le Regioni italiane adottassero delibere simili a quella della Regione Veneto e alcune nostre Sezioni si stanno già muovendo in questa direzione».
Barbieri si riferisce qui al Decreto della Giunta Regionale (DGR) del Veneto n. 422 del 26 febbraio 2008, intitolato Convenzione Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, in cui la Regione Veneto «dà attuazione ai principi sanciti nella Convenzione Internazionale dei Diritti delle Persone con disabilità promuovendo i diritti e le opportunità contenuti nella Convenzione stessa; sostiene a livello nazionale i processi di ratifica della Convenzione Internazionale; promuove attività di sensibilizzazione, informazione, formazione finalizzata a una nuova cultura sulla disabilità come una delle umane diversità; provvede a creare a livello regionale un dispositivo (focus point) di coordinamento incaricato di facilitare l’applicazione della Convenzione nei differenti settori dell’amministrazione e a differenti livelli. Inoltre monitora con modalità continuative l’applicazione della Convenzione, costruendo, appropriati percorsi di studio e di approfondimento, un sistema regionale di monitoraggio ed implementazione della Convenzione nelle politiche, legislazioni, programmi ed azioni regionali; appoggia il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle persone con disabilità e delle loro organizzazioni più rappresentative [grassetti originali, N.d.R.]».
Con tale Delibera, la Regione Veneto, grazie all’iniziativa dell’assessore alle Politiche Sociali Stefano Valdegamberi, è sostanzialmente la prima Regione italiana ad avere aderito formalmente alla Convenzione.
«L’importanza della matrice della Regione Veneto è duplice» osserva Barbieri. «Essa, infatti, non sta solo nell’intenzione di adottare i principi della Convenzione e di rivedere le disposizioni regionali armonizzandole con essa, ma anche nella dichiarata assunzione dell’impegno a premere a livello nazionale per ottenere la ratifica».
Proprio relativamente a quest’ultimo impegno, la FISH ha pianificato anche degli interventi diretti?
«Durante la campagna elettorale precedente alle consultazioni politiche di aprile, abbiamo contattato i vari esponenti politici chiedendo a ciascuno di esporsi rispetto alla Convenzione e abbiamo ricevuto l’attenzione desiderata. Ora dobbiamo far sì che le dichiarazioni d’impegno diventino realtà.
Stiamo contattando i membri del Governo e il Ministero del Welfare il quale, in continuità con i due Ministeri precedenti, ha dato un valore prioritario alle problematiche legate alla disabilità.
Ricordo anche che, durante la discussione sulla fiducia al presidente del Consiglio Berlusconi, la deputata Luisa Santolini dell’UDC (Unione di Centro) è intervenuta, chiedendo esplicitamente al Governo di ratificare la Convenzione. Sono tutti segnali positivi».
Quindi possiamo dire che il clima generale sia positivo.
«Credo di sì. L’interesse e l’intenzione ci sono, per cui l’azione della FISH è ora concentrata tutta sulla tempistica. Infatti, se la procedura di ratifica verrà attivata in via ordinaria, potranno trascorrere forse fino a due anni prima di ottenere il risultato che ci sta a cuore. Invece, se la priorità che il Governo ha accordato alle problematiche sulla disabilità si tradurrà nella scelta formale del carattere di urgenza da dare alla procedura di ratifica, potremmo auspicare di dover attendere solo pochi mesi».
Ma quando si saprà qualcosa di più concreto?
«Spero a breve. Stiamo dando il via in questi giorni agli incontri formali e informali. Anche se le deleghe non sono ancora state ufficialmente assegnate, presumibilmente ad occuparsi del tema della disabilità dovrebbe essere il sottosegretario al Welfare Francesca Martini, che cercheremo di incontrare appena possibile, forse già nella prossima settimana».
A questo punto attendiamo quindi un nuovo aggiornamento, sperando che il Governo recepisca il carattere di necessaria urgenza della procedura di ratifica. (Barbara Pianca)
*Presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).