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Obiettivi del Millennio al giro di boa

Ragazzo africano in carrozzina, circondato da altre persone del suo PaeseDue importanti Rapporti sugli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Millennium Development Goals) – campagna globale lanciata dall’ONU nel 2000 – sono stati presentati la scorsa settimana alle Nazioni Unite.
Il primo, Millennium Development Goals Report 2008 evidenzia i progressi e i ritardi per il raggiungimento degli Obiettivi a metà strada del percorso fissato per il 2015.
Il secondo, Delivering on the Global Partnership for Achieving the Millennium Development Goals (“Acquisire la partnership globale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio”), individua le varie carenze rispetto a quanto è stato fatto sinora.

Partiamo dal primo documento – prodotto dal Dipartimento ONU per gli Affari Economici e Sociali – il quale passa in rassegna gli otto Obiettivi stabiliti nell’Assemblea del Millennio del 2000 che gli Stati Membri dell’ONU si sono impegnati a raggiungere entro il 2015 (“Eliminare fame e povertà estrema” – “Istruzione primaria per tutti” – “Pari opportunità fra i sessi” – “Ridurre la mortalità infantile” – “Migliorare la salute materna” – “Combattere HIV/AIDS e malaria” – “Assicurare la sostenibilità ambientale” – “Sviluppare un’alleanza globale per lo sviluppo”).
«Il traguardo di ridurre della metà la proporzione di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno è raggiungibile per il 2015 – afferma il Rapporto – ma questo risultato è dovuto soprattutto allo straordinario sviluppo economico di alcuni Paesi asiatici, mentre pochi progressi nella riduzione della povertà si registrano nell’Africa sub-sahariana e nell’Asia occidentale, dove invece la percentuale di povertà è in aumento. E i progressi nel ridurre il numero di persone che soffrono la fame sono erosi dall’incremento del costo del cibo».

Un punto, quest’ultimo, al quale ha diretto la propria attenzione anche Ban Ki-moon, segretario generale dell’ONU che presentando il Rapporto, ha lanciato l’allarme per l’aumento dei prezzi del cibo soprattutto nell’Africa sub-sahariana e nell’Asia meridionale. Miglioramenti sono stati registrati invece nell’accesso all’istruzione primaria, nella lotta all’AIDS, in quella alla mortalità infantile e nella parità fra i sessi per l’accesso all’istruzione.
«Nonostante le sfide ancora aperte – ha sottolineato Ban Ki-moon – ci sono successi sufficienti per provare che la maggior parte degli Obiettivi è realizzabile in tutti i Paesi. Per rendere ciò possibile, dobbiamo galvanizzare la volontà politica e mobilitare le risorse necessarie».

Più problematico il secondo Rapporto – prodotto dalla MDGs Gap Task Force, gruppo creato dal Segretariato Generale dell’ONU per monitorare gli impegni assunti internazionalmente in vari settori – che individua numerosi ritardi e carenze tra gli obiettivi prefissati e rispetto a quanto è stato fatto finora nelle più importanti aree di intervento.
In particolare il Rapporto si concentra su settori-chiave come gli aiuti pubblici allo sviluppo, sulla riduzione del debito verso i Paesi poveri maggiormente indebitati, sull’accesso ai medicinali essenziali e alle tecnologie.
Persona senza le gambe immerso in una pozzangheraI principali fallimenti riguardano l’aspetto quantitativo degli aiuti e il sistema commerciale cui prendono parte i Paesi meno sviluppati. Gli aiuti dei Paesi donatori, infatti, si sono ridotti negli ultimi anni, in particolare dell’8,4% nel solo 2007. Il fallimento, poi, dei negoziati di Doha nel luglio scorso, per la liberalizzazione del commercio mondiale, ha sostanzialmente segnato l’esclusione dei Paesi poveri dalle opportunità offerte dall’espansione del mercato globale, nella prospettiva di ridurre la povertà.
Il Rapporto evidenzia dunque che solo il 79% delle esportazioni dei Paesi meno sviluppati hanno libero accesso ai mercati di quelli sviluppati, molto al di sotto del target fissato nel 2005 al 97%. «I negoziati di Doha, inoltre – sempre secondo il Rapporto – non hanno permesso di raggiungere un accordo per una riduzione cospicua delle tariffe sulle esportazioni agricole».

Quest’anno – come accennato – segna la metà del cammino sulla strada degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, verso il traguardo del 2015 e il 24 e 25 settembre si terrà in tal senso un summit mondiale al Palazzo delle Nazioni Unite di New York in cui i rappresentanti degli Stati Membri, insieme ad esponenti della società civile e del settore privato di tutto il mondo, stileranno un bilancio del lavoro svolto e identificheranno nuove iniziative per accelerare il processo di raggiungimento degli impegni assunti.
Intanto la Campagna Internazionale degli Obiettivi del Millennio ha annunciato anche che nei giorni dal 17 al 19 ottobre prossimi, verrà promossa l’iniziativa denominata Stand Up and Take Action, per sensibilizzare la cittadinanza e i governi dei vari Paesi sugli obiettivi da raggiungere.
Dal canto suo anche la campagna italiana ha aperto il sito Stand Up 2008!, presentando parecchio materiale per le giornate di ottobre. In particolare l’iniziativa italiana chiede al Governo migliori e maggiori aiuti e intende far pressione su di esso e sul Parlamento per annullare gli ingenti tagli alla cooperazione previsti dalla Legge Finanziaria.

«Il premier russo, Vladimir Putin, ha annunciato che le spese per la difesa della Russia aumenteranno nel 2009 del 27%, ovvero per una cifra pari a circa 65 miliardi di euro, stanziati per le necessità della difesa nazionale e la sicurezza”. Lo riportano tutte le cronache di questi giorni.
Certo, il contrasto con quanto abbiamo trattato in questa pagina è quanto mai stridente… E sconfortante… (S.B.)

Si ringrazia per le informazioni il sito Unimondo.org – Internet per i diritti umani e lo sviluppo sostenibile.

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