- Superando.it - https://www.superando.it -

La strada indicata da Morosini

Il miglioramento e la valutazione dell’efficacia degli interventi sociosanitari costituisce grande interesse per le associazioni di voontariato ed è per questa ragione che il Comitato Consultivo Misto dell’AUSL di Bologna – dopo alcune Pierluigi Morosiniprecedenti analoghe esperienze promosse sempre nel capoluogo emiliano, ma anche a Milano e a Roma nell’aprile di quest’anno – organizza una nuova giornata seminariale per acquisire strumenti e metodologie didattiche consone alla valutazione dei servizi offerti.

C’è però un motivo in più per segnalare questo appuntamento, che sarà centrato principalmente su VALGRAF, strumento di valutazione multidimensionale e multiprofessionale già adottato da diverse Regioni, di grande importanza, perché, come ricorda Carlo Hanau, docente di Programmazione dei Servizi Sociali e Sanitari dell’Università di Modena e Reggio Emilia, «valutare e quantificare i risultati ottenuti e le risorse necessarie per ottenerli è l’operazione pregiudiziale per introdurre razionalità ed equità nel settore sanitario e sociosanitario, ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) e Comunità in particolare».
A mettere a punto VALGRAF, infatti, è stato Pierluigi Morosini – scomparso proprio nei giorni scorsi – vero e proprio pioniere dell’epidemiologia italiana, probabilmente il principale ricercatore italiano sulla qualità nella salute mentale, «studioso geniale e infaticabile», come ricorda lo stesso Hanau.
A Morosini – che avrebbe dovuto essere il principale relatore dell’appuntamento di Bologna – dedichiamo qui di seguito un commosso ricordo recentemente apparso nelle «News» del Consorzio Comunità Solidali (n. 16, settembre 2008).

Da segnalare in conclusione che all’appuntamento di Bologna di lunedì 22 settembre, denominato La valutazione dell’efficacia di interventi sanitari e sociosanitari (Aula Magna dell’Ospedale Maggiore, Largo Nigrisoli, 2, ore 9-17.30), aperto a tutte le associazioni, agli operatori e ai professionisti interessati, oltre al già citato Carlo Hanau, parteciperanno anche Cecily Castelnovo, Carlo Castiglioni e Antonella Tragnone. (S.B.)

Per ulteriori informazioni:
Azienda USL di Bologna (Luisa Benaglia)
tel. 051 6478824,
luisa.benaglia@ausl.bologna.it.
In memoria di Pierluigi Morosini*
Nei giorni scorsi, dopo una lunga malattia, è morto il Prof. Pierluigi Morosini, che fra le sue innumerevoli attività, era anche membro del nostro comitato scientifico, ma, soprattutto, era la persona a cui dobbiamo tutta l’impostazione metodologica dei nostri lavori sulla qualità dei servizi e dei percorsi di marchio.
Morosini non era una persona facile. Non era nemmeno accomodante e tantomeno cercava di mettere a proprio agio i suoi interlocutori. Odiava i luoghi comuni, le parole difficili, i concetti vacui e non sopportava le persone che si nascondevano dietro le formalità. A volte le sue imprevedibili reazioni erano esagerate e tutto cercava fuorché il consenso.
Eppure se io penso ad una persona “grande”, la prima che mi viene in mente è proprio lui.

Morosini era una persona sincera, trasparente, dotato di grande ironia e soprattutto generoso. La persona che ci mandò da lui tanti anni fa, ci disse sorridendo: «Morosini è la persona che fa per voi, però sappiate che o vi odia o vi ama, non ci sono mezze misure…». E Piero, dopo aver ascoltato le nostre idee e le nostre richieste, non ebbe il minimo dubbio nell’accompagnarci e guidarci, nell’avventura della qualità che iniziavamo a percorrere.
Credo sia corretto ricordare che in tanti anni di collaborazione non ci ha mai chiesto soldi o compensi (e il nostro mondo può comprendere meglio di altri il valore della gratuità…).

Morosini era una persona di grande intelligenza creativa e di altrettanta cultura; spaziava in ambiti talmente diversi che ogni volta che lo si incontrava, stupiva con i suoi vari lavori: dai manuali della qualità, all’infinita serie di test e questionari prodotti, o tradotti e validati in Italia; dalla saggistica, ai libri di poesie; dalle pubblicazioni sulle religioni, all’ironico libro che demolisce il linguaggio dei manager e dei rampanti, o ancora a quello che raccoglie i suoi aforismi ecc. Amava e conosceva i fiori e le piante, gli piaceva la natura e l’arte, apprezzava le cose semplici e vere.
Morosini non era solo il ricercatore numero uno in Italia sulla qualità nella salute mentale, era tutte queste cose insieme…

So che mi sto dilungando, ma credo valga la pena ricordare il nostro ultimo incontro di fine luglio a Brescia, all’IRSS del Fatebenfratelli di cui era da poco direttore scientifico; un incontro speciale, dopo una serie di altri, a dir poco difficili…
Quel giorno era sereno, non aveva dolori, in una sorta di lucida consapevolezza di avere una malattia terribile che avanzava nonostante le cure, ma ancora con la speranza di trovare un rimedio o un “miracolo”, come sorridendo diceva.
Un pomeriggio di intenso lavoro su quel manuale (manuale di ALFA) che, con grande rigore scientifico, aveva voluto riscrivere completamente e che dovevamo assolutamente terminare quel giorno. Un pomeriggio di lavoro, ma alternato a lunghi momenti di lettura di sue vecchie poesie e ad altrettanto lunghe riflessioni su Dio, che da intellettuale ateo non aveva mai smesso di cercare… Grazia, che come tante altre volte aveva fatto, gli sottolineava che per essere un ateo dichiarato, parlava troppo di Dio, lo citava continuamente nelle sue poesie…
Poi la fine del lavoro, la sua soddisfazione per alcune innovazioni introdotte e quasi come fosse il suo ultimo dono ci ha detto: «Sono contento per questo nuovo manuale che potrete usare anche per rivedere quello sulla Salute Mentale…».
E poi in macchina, riaccompagnandolo a casa, lui seduto dietro che ad alta voce leggeva e commentava le sue poesie e infine la serata nella sua splendida casa a San Zeno al “Paradiso imperfetto”.
Alla fine i saluti e l’impegno a riprendere i lavori a settembre su un suo questionario datoci quel giorno, che nel frattempo avremmo dovuto adattare alla nostra realtà.

Questa volta invece saremo da soli. In questi anni, però, Piero ci ha insegnato molto e non solo le tecniche; ci ha insegnato il rigore, il rifiuto del compromesso e delle scorciatoie, la voglia di ricercare l’essenza tralasciando la forma, l’entusiasmo per i nuovi lavori, il dovere di diffondere la conoscenza e usare i propri talenti senza risparmio e secondi fini…
Mi rendo conto che non chiuderei questa lettera, perchè è un po’ come interrompere un filo emotivo che mi unisce ad una persona cara; qui comunque mi fermo, sperando di aver saputo trasmettere, almeno parzialmente, chi era Morosini e cosa ha fatto per noi.

Alberto

*Pubblicato dalle “News” (n. 16, settembre 2008) di Comunità Solidali e qui ripreso per gentile concessione.

Please follow and like us:
Pin Share