Caro Sindaco, ogni volta che si parla di servizi sociali, la Giunta da lei presieduta sciorina dati sulle prestazioni fornite, sul numero degli utenti in carico e sull’importo della spesa – più che raddoppiata negli ultimi anni – ma dimentica che da dieci, quindici anni a questa parte il numero dei cittadini bisognosi è cresciuto in maniera esponenziale e le risorse finanziarie sono sempre più insufficienti a fare fronte alle reali necessità dei cittadini.
Il problema riguarda, come lei sa, tutti i Comuni italiani, ed è dovuto ad una serie di profonde trasformazioni sociali, quali l’invecchiamento della popolazione, l’aumento della vita media dei disabili, il maggior numero di extracomunitari.
Ma la sua Giunta e i suoi assessori, invece di comprendere questa mutazione sociale e aumentare coerentemente i fondi a favore delle fasce più deboli, con servizi sul territorio, progetti di integrazione sociale, di inserimento lavorativo e di abbattimento delle barriere architettoniche, distogliendoli – se occorre – da quelli per il calcio o per la Quintana [la Giostra della Quintana, manifestazione storica che si svolge ogni anno ad Ascoli Piceno, in giugno e in settembre, N.d.R.], se la prende paradossalmente con gli handicappati, “colpevoli”, secondo il giudizio di un assessore comunale, di essere aumentati in maniera esponenziale e di assorbire gran parte dei finanziamenti a disposizione…
Sono due anni di seguito che tagliate risorse al sociale! E ad aggravare ulteriormente l’endemica carenza di risorse è intervenuta una legge che obbliga i Comuni a sborsare una retta giornaliera per il sostentamento dei minori extracomunitari non accompagnati, senza che lo Stato centrale o la Regione abbiano aumentato loro i trasferimenti dei fondi.
Una situazione insostenibile che sta portando i Comuni al collasso finanziario, come dimostrano i dati sulla spesa degli Ambiti Sociali Territoriali, non solo di Ascoli, ma dell’intera Vallata del Tronto e di San Benedetto.
Naturalmente nessuno chiede che i minori extracomunitari vengano lasciati per strada o che si scateni una “guerra tra poveri”. Quel che le chiediamo, come associazione, è una nuova presa di coscienza e una maggiore attenzione verso quanti, come me, vivono sulla propria pelle le drammatiche problematiche dei disabili.
A questo proposito, cito due esempi di “sensibilità” con cui l‘Amministrazione gestisce gli spazi di sosta riservati ai portatori di handicap.
Da più di due anni la Consulta Comunale e altre associazioni segnalano all’assessore e ai dirigenti comunali che le piazzole per disabili in Via Tornasacco sono costantemente occupate dai tavoli di un noto ristorante adiacente, senza che l’Amministrazione abbia mai provveduto a sostituirle né a cancellare la segnaletica, tuttora ben visibile (provate a immaginare il segnale di inciviltà che il Comune dà ai turisti che visitano la città…).
Secondo esempio: l’Associazione La Meridiana ONLUS dispone di due piazzole di sosta davanti alla propria sede di Piazza Roma, per parcheggiare i mezzi adibiti al trasporto dei disabili e degli anziani: ebbene, i dirigenti del Comune hanno contattato più volte il sottoscritto, suggerendogli di spostare le piazzole perché “danno fastidio” al gestore e ai clienti del bar adiacente…
Due episodi molto significativi che fanno comprendere come per l’Amministrazione Comunale vengano prima le esigenze di alcune categorie forti, rispetto a quelle deboli dei disabili, e spiegano anche perché le aree di sosta che non rendono nulla al Comune vengano rimosse.
Evidentemente, signor Sindaco, a lei e alla sua Giunta interessa di più lucrare sulla concessione ai privati dello spazio pubblico, piuttosto che venire incontro ai bisogni dei cittadini portatori di handicap. Evidentemente le sta più a cuore evitare il “fastidio” che la vista di un paraplegico può suscitare agli occhi di un benpensante, invece di far rispettare diritti sanciti per legge.
Mi auguro a questo punto che la nuova Giunta che vincerà le prossime elezioni non segua il suo cattivo esempio, adottando scelte radicalmente diverse, basate sulla tutela rigorosa delle fasce più svantaggiate e non su esigenze di mero bilancio o, peggio ancora, su motivi di carattere “estetico”.
*Presidente Associazione La Meridiana ONLUS, presidente Associazione Paraplegici delle Marche (APM).