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Più finanziamenti per gli interventi domiciliari e l’assistenza autogestita

Donna in carrozzina apre la porta di una casaIl Comitato Associazioni Tutela (CAT) delle Marche – composto da quattordici organizzazioni e operante a livello regionale – ha predisposto un appello da inviare alla Regione Marche, nel quale si chiede di aumentare il finanziamento regionale destinato ai Comuni che erogano servizi di assistenza domestica ed educativa a persone con disabilità grave e di aumentare la quota di finanziamento per il potenziamento della vita indipendente.

«La richiesta – spiegano dal CAT delle Marche – nasce dalla constatazione che di anno in anno il contributo regionale per questi interventi subisce una decurtazione. Ciò è motivato dalla struttura del finanziamento della Legge Regionale 18/96 che da un lato è rimasto stabile negli ultimi anni (e in questo caso stabilità si traduce in diminuzione nella ripartizione del finanziamento), ma soprattutto prevede per alcuni interventi la certezza del finanziamento (Centri Diurni), mentre per altri, come quelli domiciliari, la quota destinata ai Comuni viene ripartita in una percentuale derivante dalla somma rimasta a disposizione, dopo il riparto del contributo per gli interventi che hanno la certezza del finanziamento».

Assai significativi i dati prodotti dal Comitato marchigiano: «Negli ultimi anni il finanziamento si va attestando intorno ad una cifra pari al 10% del costo del servizio. Ciò determina una riduzione da parte dei Comuni di questo intervento. A ciò si aggiunga che il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza prevede un finanziamento per interventi che riguardano sia gli anziani non autosufficienti che soggetti con disabilità grave. La Regione Marche sembrerebbe però intenzionata a destinare l’intera quota del fondo agli interventi rivolti agli anziani».

Queste dunque le motivazioni dell’appello – che di seguito pubblichiamo integralmente – con il quale si intende fare pressione sulla Regione affinché, con destinazione vincolata, aumenti il finanziamento per questi interventi. (S.B.)

Le organizzazioni che intendono aderire all’appello elaborato dal Comitato Associazioni di Tutela dovranno farlo entro il 25 ottobre, specificando il nome dell’organizzazione con la località di residenza e la persona di riferimento.
Le adesioni vanno indirizzate a grusol@grusol.it o al fax 0731 703327.
Per comunicazioni telefoniche: 0731 703327.

Il testo dell’appello

Ancona, 20 ottobre 2008
Al Presidente della Giunta Regionale
All’Assessore Regionale ai Servizi Sociali

Oggetto
: Interventi e servizi domiciliari rivolti a persone con grave disabilità. Un appello alla Giunta Regionale per l’aumento del finanziamento regionale

Le sottoscritte organizzazioni chiedono alla Regione Marche di aumentare a partire dall’anno 2008 il finanziamento destinato ai Comuni per:
– la realizzazione di interventi di sostegno alla domiciliarità (assistenza domestica/aiuto alla persona ed educativa) rivolta a soggetti con grave disabilita;
– il potenziamento della vita indipendente o assistenza personale autogestita.

Per i primi due interventi il contributo erogato ai Comuni attraverso il fondo della Legge Regionale 18/96 si assottiglia sempre di più, determinando di anno in anno riduzioni orarie o parziali attivazioni.

Come ben sapete, mentre per i Centri Diurni (CSER) o le Comunità (CoSER) gli enti hanno la certezza del finanziamento regionale, per questi interventi la quota di finanziamento varia di anno in anno e dipende dalla quota della Legge 18 rimasta a disposizione dopo il finanziamento degli interventi con contributo regionale certo. Ci si trova così che gli interventi di sostegno alla domiciliarità invece che venire sostenuti vengono progressivamente disincentivati.

Ciò appare inspiegabile se si considera che il sostegno alla domiciliarità viene indicato come una delle priorità delle politiche regionali di contrasto ai problemi della non autosufficienza.

Si deve poi aggiungere che, per gli anni 2007-2009, il “Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze” destina alle Marche una quota pari a circa 23 milioni di euro, fissando tra gli obiettivi prioritari da realizzare «l’attivazione o rafforzamento di servizi socio-sanitari e socio-assistenziali con riferimento prioritario alla domiciliarità, al fine di favorire l’autonomia e la permanenza a domicilio della persona non autosufficiente».

Per quanto riguarda la vita indipendente, la sperimentazione biennale (2008-2009) ha previsto un finanziamento limitatissimo che ha necessità di essere ampliato, così da permettere a più persone disabili con capacità di autogestione di poter usufruire di questo intervento.

Si viene pertanto a richiedere alla Giunta Regionale di aumentare il finanziamento destinato al sostegno di questi interventi, come peraltro sollecitato dalla V Commissione Consiliare in occasione del licenziamento dei criteri annuali riguardanti la Legge 18/96 (seduta del 31 luglio 2008).

Come più volte fatto notare, il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza è destinato a disabili e anziani non autosufficienti. Se la Giunta Regionale, come sembra, intende destinare l’intero ammontare della quota al finanziamento di interventi per gli anziani non autosufficienti (certamente necessari), deve trovare tra le proprie risorse una quota a sostegno dei servizi domiciliari per disabili gravi.

Per il Comitato
Fabio Ragaini
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Del CAT (Comitato Associazioni di Tutela) delle Marche fanno parte:
AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) Regionale
Alzheimer Marche
ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi
  e Relazionali) Jesi

ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazione hAndicappati
  Trasporti) Marche
ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Marche
APM (Associazione Paraplegici Marche)
Associazione Free Woman
Associazione La Crisalide
Associazione La Meridiana
Associazione Libera Mente
Centro H
Gruppo Solidarietà
Tribunale della Salute Ancona
UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) Ancona

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