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Passa anche per varie sentenze la lotta all’epilessia

Il comico Vito (Stefano Bicocchi) è uno dei testimonial dell'AICE (Associazione Italiana Contro l'Epilessia)«Il soggetto è completamente guarito»: sono queste le parole chiave di una Sentenza recentemente pronunciata dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Veneto (n. 73/09), accolta con soddisfazione dall’AICE (Associazione Italiana Contro l’Epilessia), perché rafforza ulteriormente una delle principali battaglie condotte da tale associazione – aderente alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – ovvero la rimozione della discriminazione, dello stigma e dei preconcetti nei confronti delle persone affette da epilessia.
In tal senso il 14 gennaio scorso è stata presentata alla Camera anche una Proposta di Legge (n. 2060/09), da parte di Barbara Saltamartini e altri – come era già stato fatto negli anni scorsi, con proposte analoghe (se ne legga, in questo stesso sito, ai testi disponibili cliccando qui e qui) – denominata proprio Norme per il riconoscimento della guarigione e per la piena cittadinanza e l’integrazione sociale delle persone affette da epilessia.

Nella fattispecie della citata Sentenza, il TAR del Veneto ha sostanzialmente smentito la Commissione Medico-Legale che aveva rigidamente applicato l’articolo 320 (allegato II) del DPR 495/92, regolamento attuativo del Nuovo Codice della Strada.
Il testo di quella norma recita: «La concessione di patente delle sole categorie A e B agli epilettici è consentita a soggetti che non presentino crisi comiziali da almeno due anni, indipendentemente dall’effettuazione di terapie antiepilettiche di mantenimento e controllo. Tale condizione dovrà essere verificata dalla commissione medica locale sulla base di certificazione, di data non anteriore a trenta giorni, redatta dal medico di fiducia o da uno specialista appartenente alle strutture pubbliche. La validità della patente non può essere superiore a due anni. Per la conferma e la revisione valgono le stesse modalità. La patente di guida delle categorie C, D, E non deve essere rilasciata né con fermata ai candidati o conducenti in atto affetti o che abbiano sofferto in passato di epilessia [grassetto nostro, N.d.R.]».
Ebbene, nel caso in questione il Tribunale Regionale ha accolto la richiesta dei ricorrenti, ritenendo che la guarigione del ragazzo cui era stato imposto il rinnovo biennale della certificazione di guida ai ciclomotori sia «definitiva ed irreversibile». «L’ambito applicativo della disposizione – continua la Sentenza – non si può [dunque] ragionevolmente estendere – configurando altrimenti un’ingiustificabile discriminazione – fino ad includere quei soggetti, i quali non presentano un rischio superiore alla media della popolazione di manifestare in futuro una determinata malattia, pericolosa per la circolazione stradale».
Ecco, quindi, perché i responsabili dell’AICE, riferendosi a questo pronunciamento, dichiarano che finalmente «ora è possibile guarire!».

E del resto è costante il sostegno dell’AICE ad ogni azione giuridica che riguardi casi di “guarigione” – come quello citato – oltre che problemi legati alla somministrazione di farmaci in orario scolastico o azioni amministrative per il riconoscimento di agevolazioni integrative (accompagnamento, mobilità, collocamento mirato al lavoro ecc.).
Un’intensa attività sociale che si accompagna a quella di sostegno alla ricerca – mirata soprattutto alla questione della farmaco-resistenza (165.000 casi di epilessia sui 500.000 presenti in Italia) – e che in coincidenza con il trentacinquesimo anniversario dalla nascita dell’Associazione (14 febbraio 1974), sta portando alla costituzione della FIRE (Fondazione Italiana Ricerca Epilessia), strumento voluto dall’AICE per aprirsi alle varie realtà industriali, laiche e professionali del mondo dell’epilessia.
Il tutto nell’imminenza del 14 febbraio, Giorno di San Valentino che, come ricorda il presidente dell’AICE Giovanni Battista Pesce, «è per noi una data importante in quanto dedicata al protettore delle persone affette da epilessia, san Valentino appunto, vescovo di Terni martirizzato a Roma per decollazione nel 273, che simboleggia il concetto di “perdere la testa”, come succede anche agli innamorati».

Tra gli obiettivi prioritari per l’immediato futuro, ricorda ancora Pesce, vi è ora «l’omogeneizzazione della presa in carico delle persone con epilessia e delle loro famiglie, tramite lo sviluppo di protocolli, su base nazionale e regionale, per un “Percorso Epilessia” che oltre a garantire la diagnosi e le terapie con un adeguato servizio sanitario, completi l’azione di cura anche con una prima informazione circa l’accesso ai percorsi integrativi e sostegno alla loro realizzazione in uno specifico Progetto di Vita Individuale. In tal senso stiamo lavorando per l’attivazione di un Consiglio Nazionale per l’Epilessia, in coerenza con le azioni condivise con la FISH, e per lo sviluppo di “Percorsi Epilessia” nelle varie realtà locali». (Stefano Borgato)

Per ulteriori informazioni:
AICE ONLUS, tel. 02 809299, 392 8492058, assaice@iperbole.bologna.it (Giovanni Battista Pesce), www.aice-epilessia.it.
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