E da zero a tre anni la barriera automaticamente crolla*

Accade a Fontanafredda, in provincia di Pordenone, dove è stato avviato un interessante progetto di integrazione nell’asilo nido privato Nuovo Sole. Venti bimbi con disabilità, quindi, che in genere vengono tenuti a casa o seguiti da insegnanti di sostegno, sono pronti a stare insieme a settanta loro coetanei non disabili, giocando e passando le giornate tutti allo stesso modo

Interno di un asilo nidoSe è vero che il contrasto alla discriminazione inizia da piccoli, a Fontanafredda, in provincia di Pordenone, si comincia fin dai primi mesi di vita tra le mura calde e colorate di un asilo nido privato. È infatti aperta dal primo febbraio la struttura Nuovo Sole, esperienza pionieristica in Italia che si propone di integrare bambini disabili e normodotati in età prescolare.
Nessuna barriera architettonica, nessuna distinzione tra i bambini, stessi giochi, stesse attività, stesse insegnanti: è questa la ricetta che la responsabile Laura Soranno ha voluto introdurre.

Sono attualmente settanta i bambini di 0-3 anni che trascorrono il loro tempo giocando e imparando nell’asilo, realizzato dall’impegno delle associazioni Nuovo Sole di Fontanafredda e Famiglia Attiva di Sacile, con il contributo di un privato che ha edificato la nuova sede di Via Europa. A questi settanta, a breve, si aggiungeranno fino a venti bimbi con disabilità.
«Abbiamo già alcune potenziali iscrizioni – spiega Soranno – e ora stiamo avviando il percorso con i genitori per prepararli a questa esperienza».
L’idea di istituire una struttura di questo tipo era nell’aria, come un sogno, fin dal 2001 per la sua promotrice, che ha alle spalle una trentennale esperienza nei nidi e nelle realtà associative per disabili. «Ho potuto vedere – aggiunge infatti – quanto davvero questi bambini possano dare senza chiedere nulla in cambio. Ma ho visto anche le difficoltà cui vanno incontro i genitori e il rischio di emarginazione che corrono, quindi ho pensato di offrire anche a loro un servizio che possa essere d’aiuto. Non vedo perché i bimbi disabili non debbano assaporare l’atmosfera normale di un asilo nido, potendosi divertire insieme ad altri bambini con lo stesso sorriso». Normalmente, infatti, questi bambini in età prescolare o vengono tenuti a casa o, se inseriti nei nidi, vengono seguiti da insegnanti di sostegno.

La sede è aperta con orario 6.40-18 e conta su dieci educatrici, oltre alla responsabile, ma presto il personale crescerà ancora per far fronte ai nuovi ingressi.
Nuovo Sole è anche integrato dal Centro d’Ascolto Famigliattiva, che si appoggia alla citata associazione di Sacile e che offre la possibilità di un confronto e di un sostegno in casi di disagio.
Niente barriere a Fontanafredda, dunque, né architettoniche né soprattutto culturali: «Questo tipo di barriere nei piccoli – continua Laura Soranno – possono nascere dal non sentirsi accettati, quindi se noi interveniamo direttamente sui coetanei, facendo capire che non ci sono differenze tra di loro, automaticamente la barriera crolla. In questo asilo non ci saranno diversità, ci dev’essere un’unica linea proprio per insegnare che sono tutti uguali».
Va detto in conclusione che l’interessante iniziativa è stata sposata con favore da tutti i genitori: «La possibilità di arrivare una reale integrazione – conclude Soranno – era il mio punto di domanda, ma vista l’accoglienza che ci è stata riservata sono soddisfatta: i genitori vedono con favore il fatto che il loro bimbo possa condividere del tempo con un coetaneo disabile, imparando davvero che non ci sono differenze».

*Testo già pubblicato da «Redattore Sociale», con il titolo A Fontanafredda un’esperienza pionieristica: bambini disabili e enormodotati in età prescolare e qui ripreso per gentile concessione.

Per ulteriori informazioni: Associazione Nuovo Sole, tel. 0434 997512.
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