Viene definita letteralmente «assurda» – dalla CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà) e dalla FISH Piemonte (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – la scelta dell’ASL TO 1 di trasferire i servizi di sportello per le persone con disabilità attualmente situati nel complesso dell’IRV di Via San Marino, 10. «È inconcepibile, infatti – come si afferma in una nota – chiudere una struttura di eccellenza e disperdere i medici che ne fanno parte, i quali verrebbero presumibilmente spostati presso altri servizi di Medicina Legale».
I fatti vengono denunciati con chiarezza dai due coordinamenti, che rappresentno più di cento associazioni del settore: «Oggi in Via San Marino vengono effettuate le visite delle Commissioni Mediche per l’Invalidità Civile, è attivo il Servizio di Protesica e la Commissione Ciechi Civili accoglie persone da tutto il Piemonte. Ebbene, i progetti futuri dell’ASL prevedono di trasferire tutti questi servizi nella Struttura Saint Gobain, completamente nuova, situata in posizione centrale e all’avanguardia nell’accessibilità, ma con problemi di realizzazione che stanno facendo slittare tale soluzione, lasciando spazio, nel frattempo, a tattiche parziali e inadeguate. Finché dunque il Saint Gobain non sarà pronto, si vorrebbe passare dalla struttura comunque unitaria e pienamente accessibile di Via San Marino a situazioni indegne di un Paese civile».
Ma quali sarebbero esattamente queste ultime, chiediamo a Davide Prette dell’Ufficio Comunicazione della CPD di Torino? «Ad esempio quella di Via San Secondo – ci risponde – ove le ambulanze sono obbligate a “scaricare” le barelle in mezzo alla strada per la mancanza di spazi adeguati; oppure quella di Via Monginevro, accessibile con estrema difficoltà alle persone con disabilità motoria; o infine quella di Via Farinelli, decentrata e difficilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. È proprio in questi contesti, decisamente inadeguati, che l’ASL TO 1 vorrebbe trasferire i servizi erogati in Via San Marino e le professionalità dei suoi medici».
Va ricordato a questo punto che già un anno e mezzo fa – esattamente nel settembre del 2007 – era stato prospettato il trasferimento, con conseguente calo nella qualità dell’offerta sanitaria, e già allora la ferma opposizione proprio della CPD di Torino aveva scongiurato il rischio. La battaglia viene dunque riproposta oggi, con Paolo Osiride Ferrero, presidente della stessa CPD, che dichiara di avere conferito in questi giorni con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune, «che è d’accordo con me nell’attendere il trasferimento definitivo alla Struttura Saint Gobain, senza procedere, nel frattempo, ad alcun trasloco temporaneo in strutture non adeguate».
Per evitare, dunque, non solo un grave disagio per i numerosi utenti in difficoltà, ma anche uno spreco di risorse, verrà riproposta, nei prossimi giorni, anche una manifestazione davanti all’ufficio di Via San Marino, da parte di utenti e associazioni. (S.B.)