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Cinque per mille: rischi di corto circuito

Fausto Casini, recentemente nominato coordinatore della Consulta Nazionale del Volontariato presso il Forum Permanente del Terzo Settore«Sono due le gravi emergenze di fronte alle quali ci siamo trovati di fronte: non più e non solo il terremoto, ma anche lo “scippo” del cinque per mille al volontariato».
Lo dichiara in una nota ufficiale la rinnovata Consulta Nazionale del Volontariato, presso il Forum Permanente del Terzo Settore – alla quale aderiscono le principali reti di volontariato italiano – in occasione della sua prima convocazione. Come afferma infatti il neocoordinatore della Consulta Fausto Casini, «il ministro Tremonti, come in un gioco di prestigio sposta delle risorse e dice di moltiplicarle: ma il totale rimane lo stesso!».

La dura presa di posizione della Consulta fa seguito per altro a quanto già espresso nei giorni scorsi dal presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Pietro Barbieri e alle posizioni analoghe di numerose altre organizzazioni (se ne legga, in questo sito, il testo intitolato Come si può pensare al cinque per mille?, disponibile cliccando qui).
«Con la proposta del ministro dell’Economia – aggiunge Casini – non solo si verrebbero a ridurre ulteriormente le già esigue risorse del cinque per mille a favore del volontariato (per il 2009 si parla di un tetto di 340 milioni di euro), ma si creerebbe una sorta di “corto circuito” con il “cinque per mille per i terremotati” che andrebbe direttamente allo Stato».
«Sarebbe bene infine – conclude il coordinatore della Consulta – che il ministro Tremonti ricordasse che il volontariato non ha ancora ricevuto, ma ha già speso, quanto i cittadini hanno destinato ad esso con la dichiarazione dei redditi del 2007». (S.B.)

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