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Il cane guida deve entrare anche in quella gelateria

Un cane guida di razza labradorDi fronte a storie come quella accaduta nei giorni scorsi in una gelateria di Mira (Venezia), appare quanto mai attuale e necessaria la “Campagna Cane Guida” per il 2009 lanciata dall’Associazione Blindsight Project e della quale abbiamo informato qualche mese fa i lettori (se ne legga cliccando qui, al testo intitolato Il cane guida deve entrare dappertutto).
I fatti sono presto detti e – purtroppo – non così infrequenti: una signora non vedente si è sentita intimare di uscire dalla cameriera del locale – nel quale non sono ammessi gli animali – perché in compagnia del suo cane guida, nonostante quest’ultimo avesse tutte le carte in regola, dai simboli previsti dalla legge ai finimenti speciali.
Fortunatamente Graziella Zuccarato, presidente dell’UIC di Venezia (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e docente in pensione, oltre che padrona di Giove – affettuoso ed efficiente labrador – non si è fatta intimorire e ha preteso di essere ugualmente servita, ricordando anche che la legge ammette la presenza dei cani di ausilio in tutti i locali pubblici.

E a proposito di norme, vale certamente la pena di ricordare che è addirittura dal 1974 (Legge 37) che «al privo della vista è riconosciuto […] il diritto di accedere agli esercizi aperti al pubblico con il proprio cane guida», ciò che è stato confermato dalla successiva Legge 376/88, mentre la più recente Legge 60/06 ha stabilito che «i titolari degli esercizi […] che impediscano od ostacolino, direttamente o indirettamente, l’accesso ai privi di vista accompagnati dal proprio cane guida sono soggetti ad una sanzione amminstrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma da euro 500 a euro 2.500».
Fatto per altro confortante, sembra che la clientela presente nella gelateria abbia dato man forte alla professoressa Zuccarato, che alla fine ha ottenuto di essere servita, riservandosi tuttavia di denunciare l’accaduto alla magistratura, nonostante le successive scuse della titolare dell’esercizio, dichiaratasi dispiaciuta per il comportamento della dipendente. (S.B.)

Ringraziamo per la segnalazione del fatto il blogger Luca Faccio.

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