Il Convegno Internazionale di Rimini: quando il gioco si fa duro…

«…i duri cominciano a giocare», disse l’attore John Belushi in un film. E portando la celebre frase in ambito di integrazione e inclusione scolastica, gli organizzatori del VII Convegno Internazionale “La Qualità dell’Integrazione Scolastica”, che si terrà a Rimini dal 13 al 15 novembre, ritengono che proprio in questi momenti di grave difficoltà «i più duri debbano giocare e farlo ancor meglio». Tre sessioni, ottanta workshop e quasi duecento relatori – tra cui alcuni noti personaggi della cultura internazionale – costituiranno il menù dell’importante evento

La locandina del Convegno di RiminiSi avvicina un appuntamento che costituisce annualmente un momento fondamentale di condivisione e miglioramento per tutti gli operatori del mondo della scuola che ritengono l’integrazione e l’inclusione non solo un diritto di tutti, ma anche uno stimolo alla crescita personale e del gruppo di classe. Si tratta della VII Edizione del Convegno Internazionale La Qualità dell’Integrazione Scolastica, organizzato dal Centro Studi Erickson al Palacongressi di Rimini, da venerdì 13 a domenica 15 novembre prossimi.

Cediamo a questo punto la parola ai direttori scientifici dell’evento, Andrea Canevaro e Dario Ianes, che lo presentano così, prendendo le mosse da una celebre frase dell’attore John Belushi («Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare»): «Che oggi nella scuola, e non solo, il gioco si stia facendo sempre più duro – scrivono Canevaro e Ianes – è sotto gli occhi di tutti. Il gran gioco dell’integrazione, dell’inclusione, dell’accoglienza e dell’equità è reso sempre più complesso da un aumento reale dell’eterogeneità delle situazioni degli alunni e delle loro condizioni di vita ed è minacciato dalla direzione che hanno preso le politiche scolastiche governative. Bene, allora i più duri devono giocare, e giocare ancora meglio. Guardando avanti, molto avanti, non indietro. Per questo saremo a Rimini, e ci saremo anche in compagnia di formidabili personaggi della cultura internazionale, che abbiamo chiamato proprio per dare forza al nostro lavoro di tutti i giorni».
E dunque tre sessioni plenarie, ottanta workshop (dedicati tra l’altro a disabilità, autismo, disturbi specifici dell’apprendimento, nuove tecnologie didattiche e molto altro), con quasi duecento relatori, tra i quali Edgar Morin, uno dei maggiori intellettuali del nostro tempo (titolo del suo intervento Formare una testa ben fatta); Anna Sfard, figlia dell’eminente sociologo Zygmunt Bauman, studiosa del pensiero matematico (Dire di meno mostrare di più); Jenny Gage, studiosa delle applicazioni didattiche delle nuove tecnologie informatiche (Lavagna interattiva multimediale e didattica inclusiva); Margot Sunderland, la psicoterapeuta che ha insegnato come sviluppare l’empatia e facilitare la vita emozionale anche dei bambini più in difficoltà (Aggressività e altre emozioni); Nenad Suzic, pedagogista bosniaco, proveniente da un Paese martoriato dalle guerre, che lavora in condizioni avverse per costruire una scuola che integri gli alunni con disabilità (Passi verso l’educazione inclusiva in Bosnia Erzegovina).

Da segnalare che quest’anno, nel corso dei lavori, spazio particolare verrà dedicato alle tecnologie per la didattica e anche che gli studenti universitari partecipanti al Convegno riceveranno un certificato di frequenza tramite il quale richiedere i Crediti Formativi Universitari (CFU) alla propria facoltà. (S.B.)

Il programma completo e dettagliato del Convegno di Rimini è disponibile cliccando qui. Per ulteriori informazioni: Segreteria organizzativa (Michela Mosca, Milena Bigatto), tel. 0461 950747, formazione@erickson.it.
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