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Succede nelle scuole di Parma

Ragazza in carrozzina insieme a compagne di scuola«Su Parma e Provincia – ci aveva scritto nei giorni scorsi l’insegnante di sostegno Vanna Menegatti – le nomine per i posti di sostegno della scuola primaria (circa 75) sono slittate dal 27 agosto all’11 settembre e ancora al 9 ottobre, cosicché, dall’inizio dell’anno scolastico, le scuole stanno decidendo in autonomia sulla chiamata dei supplenti».
Una denuncia che fa pensare a una situazione di grande confusione – in particolare a danno degli alunni con disabilità – come la stessa Menegatti ha avuto modo di confermarci qualche giorno dopo: «Alcune scuole – ci ha scritto infatti – prevedendo altri ritardi su quanto dovrebbe succedere il 9 ottobre, hanno iniziato a chiamare per nomina fino al 30 giugno, altre chiamano tramite l’articolo 40 della Legge 449/97 (Personale della scuola). Insomma, un grande caos con diversi modi di interpretare le disposizioni del Ministero, tutto sempre a scapito dei più bisognosi che in silenzio aspettano».

Siamo a Parma, come detto, e si tratta di una spia quanto mai significativa di un inizio di anno scolastico ancor più problematico dei precedenti, per le persone con disabilità e le loro famiglie. «Molte scuole – secondo Vanna Menegatti – pur continuando a presentare ai genitori Piani dell’Offerta Formativa (POF) ricchi di uscite e progetti vari, non hanno i fondi per pagare gli insegnanti di sostegno, con qualche eccezione riferita agli alunni più gravi (quelli che non riescono a rimanere seduti in silenzio durante la lezione di classe), che vengono seguiti nelle ore spettanti da assistenti forniti dal Comune. Poche altre scuole, poi, hanno scelto per solidarietà di rinunciare ad alcune attività e di nominare supplenti tramite il già citato articolo 40 della Legge 449/97, personale che per altro sarà comunque obbligato alle future nomine a lasciare l’attività iniziata per cambiare scuola».
E in ogni caso, «sono anni – continua Menegatti – che si ripete il ritardo dell’uscita definitiva delle Graduatorie di Istituto di terza fascia, anni che si ripete il cambio degli insegnanti di sostegno con le nomine ad anno scolastico inoltrato, anni che ad attività iniziate restano “scoperti” innumerevoli bambini, anche di non nuova segnalazione ai sensi della Legge 104». A questi problemi “storici”, precisa l’insegnante di sostegno emiliana, quest’anno se ne sono aggiunti degli altri, quale «l’inserimento in coda di tanti docenti nelle cosiddette “Graduatorie a Esaurimento” (GE), che hanno potuto fare domanda su più Province, ciò che ha reso ancora più lunghe le “solite” attese, per il fatto che molti (sia su sostegno che su posto comune) hanno preso contemporaneamente due nomine per poi lasciarne una».

Al di là dei fatti più strettamente amministrativi, comunque, un fatto emerge chiaramente da quanto racconta la nostra corrispondente e cioè che «ogni anno si continua a non voler vedere che dietro al “posto di lavoro” ci sono bambini che più degli altri hanno bisogno di essere accompagnati nel proprio percorso didattico, bambini che non possono essere lasciati a se stessi, ai quali non fa bene cambiare continuamente insegnante. Sono tanti bambini che insieme alle loro famiglie non riescono a far valere i propri diritti in una società che solo a parole e a “Linee Guida” promette». Le Linee Guida, appunto, quel documento sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, emanato dal Ministero in piena estate, che inizialmente in molti avevano giudicato come una buona «base di partenza». Ma quando l’anno scolastico è iniziato concretamente, si è capito ben presto che i provvedimenti e le prassi amministrative non corrispondevano a quei princìpi, come tra gli altri hanno denunciato con chiarezza nei giorni scorsi le Fondazioni Zancan di Padova e Paidea di Torino, in una lettera inviata al ministro Gelmini, di cui anche il nostro sito ha ripreso i contenuti (se ne legga cliccando qui). (S.B.)

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