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In questo caso la Germania non si è fatta onore

Il Castello di Neuschwanstein, vero e proprio simbolo della Baviera e della Germania nel mondoSi è rivolto direttamente all’Ambasciata di Germania in Italia, il nostro lettore Riccardo Sangermano, persona con disabilità, per denunciare l’impossibilità di visitare nei mesi scorsi il Castello di Neuschwanstein, vero e proprio simbolo della Baviera e della Germania nel mondo, il “castello delle favole” per eccellenza, fatto costruire da colui che fu a sua volta definito il “re delle favole”, Ludwig II (1845-1886), a partire dal 1869, su progetto dello scenografo Christian Jank.
Riceviamo e ben volentieri riprendiamo la lettera di protesta del professor Sangermano, che per una volta non fa certo onore a un Paese come la Germania, abitualmente noto per la sua attenzione alle esigenze delle persone con difficoltà di movimento.

«Sono una persona disabile con ridotte capacità motorie e devo purtroppo far presente di essermi recato in visita al bel Castello di Neuschwanstein, in Baviera, percorrendo ben 2.000 chilometri (Roma- Neuschwanstein e ritorno), senza avere avuto la possibilità di visitare quel celebre monumento.
Con rincrescimento voglio infatti segnalare che nessun addetto degli uffici della biglietteria è stato in grado di avvisarmi della possibilità di visite guidate per disabili e tra l’altro, anche se una grossa percentuale di turisti era italiana, nessuno è stato in grado (o aveva voglia) di parlare tale lingua. C’erano cartelli e avvisi in tutte le lingue (giapponese incluso), ma non in italiano: forse qualcuno ha dimenticato che il nostro Paese è uno dei fondatori della Comunità Europea?
In ogni caso ho chiesto sempre a un addetto alla biglietteria di avere la possibilità di avvicinarmi al castello con la mia auto, cosa che ho potuto fare praticamente in ogni capitale europea, ma non è stato assolutamente possibile, mentre lo potevano fare i commercianti che hanno le loro attività alle porte del castello!
Con grande rincrescimento, dunque, sono stato costretto a fare il paragone con l’organizzazione turistica Inglese, pensando alla mia visita ai castelli di Enrico VIII a Londra e a Leeds, dove sono stato supportato dalle guide locali che mi hanno messo a disposizione carrozzine e ascensori, che pure – lo ricordo – esistono nella parte non accessibile del Castello di Neuschwanstein.
Probabilmente non visiterò più strutture turistiche in Germania e anche se sarò costretto a spendere di più, andrò più spesso con la mia famiglia e gli amici in Gran Bretagna, dove ho riscontrato che il rispetto per le persone con disabilità è molto più tangibile».

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