La persona, la famiglia e il territorio

Sono questi i punti di riferimento per il Polo Socio Educativo L’Ippocastano, in provincia di Mantova, il cui primo e irrinunciabile obiettivo resta il raggiungimento di una buona qualità della vita delle persone adulte con disabilità che lo frequentano. Proseguono intanto i lavori per la realizzazione della nuova Comunità Socio Sanitaria, inaugurata qualche mese fa, con la quale verranno offerte soluzioni residenziali a persone adulte con gravi disabilità che per periodi provvisori o permanentemente non possano più vivere in famiglia

L'ingresso del Polo Socio Educativo L'IppocastanoProseguono, presso il Polo Socio Educativo L’Ippocastano di Correggio Micheli, frazione di Bagnolo San Vito (Mantova) i lavori per la realizzazione della nuova Comunità Socio Sanitaria, della quale è stata simbolicamente posta la prima pietra nella primavera di quest’anno (se ne legga in questo sito cliccando qui).
Si tratta di uno dei più importanti investimenti attuati dalla Cooperativa Sociale CSA – ente che gestisce L’Ippocastano – struttura che intende dare continuità alle attività del Centro Diurno Disabili, offrendo soluzioni residenziali a persone adulte con gravi disabilità, dai 18 ai 65 anni, che per periodi provvisori o permanentemente non possano più vivere in famiglia.

Nel frattempo sono ripartite dall’inizio di settembre – dopo la pausa di agosto – le attività educative e riabilitative dell’Ippocastano, che vedono le persone adulte con disabilità, utenti del Centro, partecipare anche quest’anno, insieme ad operatori e volontari, ai laboratori educativi di falegnameria, ceramica, pittura, giardinaggio e orticoltura.
Gli stessi, sotto la guida di personale specializzato, svolgono poi anche varie attività motorie, quali ginnastica di gruppo e corsi di nuoto o attività terapeutiche tra cui la logopedia, la fisioterapia, la musicoterapia e l’idroterapia.

«Primo e irrinunciabile obiettivo del Polo – spiegano i responsabili – resta sempre il raggiungimento di una buona qualità della vita della persona con disabilità, ponendo come indicatore di valutazione l’handicap che lo caratterizza, la famiglia in cui vive e i rapporti col territorio in cui è inserito». (S.B.)

Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Cooperativa Sociale CSA (Simona Cremonini), info@simonacremonini.it.
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