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E questa volta arriva a scuola anche la Polizia…

Bimbo con disabilità insieme all'insegnante di sostegnoClassi con sette alunni disabili, riduzione generalizzata del sostegno, proteste, stato di “assemblea permanente” proclamato dalle associazioni – come oggi stesso si può leggere su queste colonne (cliccando qui) – ma dell’intervento delle forze dell’ordine le cronache di questo turbolento inizio di anno scolastico non si erano ancora occupate. Ora invece tale “lacuna” sembra colmata da quanto accaduto nei giorni scorsi a Firenze, come riporta il quotidiano «la Repubblica».
In una scuola elementare del centro storico, infatti, un ragazzino di undici anni con autismo resta senza insegnante di sostegno, malata e non sostituita con una supplente, perché l’assenza è inferiore ai cinque giorni. La madre dell’alunno protesta con un’assistente della dirigente scolastica e alla fine della discussione viene chiesto l’intervento di una volante della Polizia. E così la dirigente didattica, «vista la gravità della situazione», chiama una maestra per poter assistere il bambino nei successivi due giorni, pur dichiarando di «rischiare nel fare questo, perché con le nuove norme entrate in vigore con il ministro Gelmini rispondiamo di “danno all’erario” se sostituiamo gli insegnanti per assenze al di sotto dei cinque giorni».

Certo, non possiamo non tenere conto di quanto dichiara Mario Batistini della CGIL, ovvero che «spetta sempre al direttore o al preside intervenire, decidendo se si sia di fronte a un caso di emergenza o meno», ma nemmeno le affermazioni della dirigente scolastica di quell’istituto fiorentino possono essere tralasciate, quando sostiene di vivere una situazione «avvilente», «da vittima dei tagli, in una scuola che in questo modo si depaupera». E aggiunge: «È già stato dimezzato il monte ore per il sostegno e in questo modo si colpiscono gli studenti più deboli, quelli che hanno un qualche svantaggio, una qualche disabilità. Noi dirigenti scolastici ci troviamo in una situazione difficile, fra incudine e martello, ma se non ci sono soldi, se il sostegno viene tagliato, così come le ore di compresenza (due insegnanti su una stessa classe), cosa dvoremmo fare?». Difficile non condividere. (S.B.)

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