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Dipendente, imprenditore o cliente, ma sempre parte attiva nella società

Nel corso del convegno di Salerno del 13 novembre scorso, denominato La persona “diversamente abile” risorsa per l’economia e promosso congiuntamente dalle Università di Salerno e del Sannio (se ne legga cliccando qui un nostro articolo), è stato presentato anche l’interessante libro intitolatoCopertina del libro curato da Metallo, Ricci e Migliaccio La risorsa umana “diversamente abile” nell’economia dell’azienda. Disability management e accountability (Torino, Giappichelli, 2009), curato da Gerardino Metallo, ordinario di Management e Sviluppo di Impresa e Finanza Aziendale all’Università di Salerno, Paolo Ricci, ordinario di Economia Aziendale ed Economia delle Aziende e delle Amministrazioni Pubbliche all’Università del Sannio e Guido Migliaccio, ricercatore e docente di Economia Aziendale e di Programmazione e Controllo anch’egli presso l’Università del Sannio.

«Si tratta – sottolinea Migliaccio, uno dei curatori – di venti capitoli per oltre cinquecento pagine, un libro nato dalla necessità di rispondere a numerose domande relative all’inclusione lavorativa delle persone con disabilità e dal volere affrontare una tematica posta in genere ai margini dell’approfondimento».
Alla stesura dell’opera hanno contribuito i ricercatori di ben sette Università italiane e un totale di quarantaquattro autori, tra cui anche persone sorde, cieche o spastiche, con un’analisi ampia degli aspetti giuridici e socio-economici, oltre che di quello etico, centrando l’attenzione sulla persona con disabilità di volta in volta dipendente, imprenditore o cliente, ma sempre parte di un sistema sociale attivo.

Da segnalare, in conclusione, che tra i relatori del convegno di Salerno vi era anche il presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) Pietro Barbieri, che ha sottolineato «l’importanza del collocamento mirato, per favorire l’incontro tra azienda e “risorsa disabile”, onde determinare una reale inclusione socio-lavorativa, che purtroppo appare ancora lontana dalla sua effettiva concretizzazione». (S.B.)

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