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E arriva anche la ratifica della Francia

Immagine dal basso della Torre Eiffel di Parigi con il marchio della disabilità in primo pianoLa ratifica della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (e anche del Protocollo Opzionale ad essa allegato) da parte della Francia coincide con un passaggio assai importante, non solo perché completa il “gruppo” dei principali Paesi europei che hanno proceduto a tale operazione, ma anche perché si tratta dell’ottantesimo Stato ratificatore (si veda a tal proposito l’elenco completo qui in calce), ciò che comporta l’aumento, per il 2011, da dodici a diciotto del Comitato ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità.
Quest’ultimo – come ormai noto – è quell’organismo insediatosi nel novembre del 2008 (se ne legga nel nostro sito cliccando qui), previsto dalla Convenzione allo scopo di monitorare su scala internazionale l’attuazione dei princìpi contenuti nel testo del Trattato e quindi la sua corretta e adeguata implementazione (articolo 34).
A tal proposito va ricordato che il rinnovo per metà dell’attuale Comitato e l’elezione dei sei nuovi componenti sono previsti alla Conferenza degli Stati Parte che si terrà quest’anno a New York dall’1 al 3 settembre. «Ma l’Italia – si chiede Giampiero Griffo, componente dell’Esecutivo Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International) – presenterà suoi candidati? La cosa non è assolutamente nota».

Sempre dall’estero registriamo poi la recente lettera aperta inviata dal presidente dell’EDF (European Disability Forum) Yannis Vardakastanis al presidente della Commissione Europea José Barroso e ai vari Capi di Stato e di Governo dell’Unione, che ha per oggetto Come rafforzare i meccanismi di partecipazione della strategia UE 2020 e promuovere un più efficace coinvolgimento delle persone con disabilità.
«L’European Disability Forum – vi si scrive – è la voce rappresentativa di  65 millioni di cittadini europei con disabilità. Ci rivolgiamo a Lei per assicurare che il futuro quadro per le politiche economiche e sociali europee, UE 2020 [la nuova strategia europea per i prossimi dieci anni, definita anche tramite una consultazione pubblica chiusa il 15 gennaio scorso. Se ne legga cliccando qui, N.d.R.], contribuisca davvero all’inclusione nella società delle persone con disabilità, un gruppo che ha dovuto sempre affrontare la discriminazione e l’inclusione e che è ora colpito gravemente dalla crisi economica».
«Tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea – prosegue il messaggio di Vardakastanis – hanno firmato la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità, e tredici l’hanno già ratificata [tra i quali l’Italia. Ora, con la Francia, sono quattordici, N.d.R.]. Questi impegni devono essere tradotti concretamente in azioni politiche concrete. Al fine dunque di assicurare l’inclusione di persone con disabilità nell’ambito della crescita economica, dell’inclusione sociale e dello sviluppo sostenibile, devono essere fissati obiettivi chiari e realizzabili» e ciò implica «un coordinamento ravvicinato tra le politiche a livello europeo e gli impegni degli Stati Membri, e il coinvolgimento significativo delle organizzazioni rappresentative della società civile, sia nei processi di decisione che di implementazione».
Secondo il presidente dell’EDF, «la condizione per la creazione di una Strategia UE 2020 coronata da successo è il coinvolgimento immediato delle persone con disabilità nei processi che avranno un impatto sulla nostra vita, in accordo con il principio Niente su di Noi Senza di Noi. E crediamo che questo possa essere ottenuto solo attraverso l’adozione di un Patto Europeo sulla Disabilità unico a poter rendere efficace la Strategia stessa. Questo  Patto comprenderebbe: la presa in considerazione delle esigenze delle persone con disabilità all’interno delle politiche e delle legislazioni dell’Unione Europea; la definizione di obiettivi chiari e raggiungibili nel campo dell’occupazione, dell’inclusione e della protezione sociale per le persone con disabilità; il monitoraggio e il follow up degli obiettivi; assicurare un coordinamento tra gli Stati Membri e le Istituzioni Europee nell’ambito delle politiche riguardanti la disabilità; coinvolgere le organizzazioni rappresentative di persone con disabilità in tutte le decisioni e le azioni concrete che le riguardano». (S.B.)

La Convenzione sulla Disabilità nel mondo: chi ha ratificato

Ad oggi, 24 febbraio 2010, sono esattamente 80 i Paesi che appaiono nell’elenco ufficiale prodotto dall’ONU, come ratificatori della Convenzione, ed esattamente i seguenti (in ordine cronologico, pubblicando la data che risulta dal portale dell’ONU):
– Giamaica (30 marzo 2007) – Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Cuba (6 settembre 2007) – Gabon (1° ottobre 2007) – India (1° ottobre 2007) – Bangladesh (30 novembre 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – Nicaragua (7 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Giordania (31 marzo 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Egitto (14 aprile 2008) – Honduras (14 aprile 2008) – Filippine (15 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Qatar (13 maggio 2008) – Kenya (19 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Australia (17 luglio 2008) – Thailandia (29 luglio 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Cina (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Turkmenistan (4 settembre 2008) – Nuova Zelanda (25 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Vanuatu (23 ottobre 2008) – Lesotho (2 dicembre 2008) – Corea del Sud (11 dicembre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) – Svezia (15 dicembre 2008) – Oman (6 gennaio 2009) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Uruguay (11 febbraio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Gran Bretagna (8 giugno 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Danimarca (24 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Malawi (27 agosto 2009) – Portogallo (23 settembre 2009) – Laos (25 settembre 2009) – Repubblica Ceca (28 settembre 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Seychelles (2 ottobre 2009) – Iran (23 ottobre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009) – Algeria (4 dicembre 2009) – Mauritius (8 gennaio 2010) – Zambia (1° febbraio 2010) – Ucraina (4 febbraio 2010) – Francia (18 febbraio 2010).

Per quanto riguarda invece il Protocollo Opzionale alla Convenzione (testo che consentirà al Comitato sui Diritti Umani delle Persone con Disabilità di ricevere anche ricorsi individuali – di singoli o di gruppi di individui – e di avviare eventuali procedure d’inchiesta), a ratificarlo sono stati finora i seguenti 50 Paesi:
– Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Bangladesh (12 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) –  Svezia (15 dicembre 2008) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Gran Bretagna (7 agosto 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Australia (21 agosto 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009) – Nicaragua (2 febbraio 2010) – Ucraina (4 febbraio 2010) – Francia (18 febbraio 2010).

Per ulteriori approfondimenti: www.un.org/disabilities.

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