Mercoledì 26 maggio a Bologna (Sala Officinema/Mastroianni del Cinema Lumière, Via Azzo Gardino, 65, ore 20, ingresso libero) verrà proiettato il documentario italiano del 2009 L’isola dei sordobimbi, diretto da Stefano Cattini e al termine lo stesso regista, insieme alla produtttrice Giusi Santoro, saranno intervistati da Martina Gerosa, ricercatrice della Società Linear. La proiezione sarà accessibile con audio-commento per non vedenti e sottotitoli per non udenti e saranno anche presenti due interpreti di Lingua dei Segni italiana.
L’evento – oltre ad essere interessante per i temi trattati da L’isola dei sordobimbi – rappresenta anche la prima possibilità per persone con difficoltà della vista e dell’udito di fruire di un film pienamente accessibile in una delle sale cinematografiche della città di Bologna. L’audiodescrizione descrive le parti della scena visiva che un utente cieco non può vedere, tralasciando i dialoghi e i suoni, che può sentire da sé. I sottotitoli, invece, tralasciano la descrizione della scena visiva, che un sordo è in grado di vedere direttamente, mentre riportano integralmente il testo dei dialoghi e i suoni significativi. In mancanza di questi accorgimenti, le persone con deficit sensoriali sono tendenzialmente escluse dalla fruizione integrale di opere audiovisive.
La proiezione rientra nei Mercoledì del Documentario. Doc in Tour 2010 – Documentari in Emilia-Romagna, iniziativa promossa dalla Regione Emilia Romagna, da FICE Emilia Romagna (Federazione Italiana dei Cinema d’Essai), da DER (Documentaristi Emilia Romagna) e da Fronte del Pubblico, in collaborazione con l’Associazione Centro Documentazione Handicap (CDH) di Bologna e con la Cooperativa Accaparlante. La parte tecnica dell’evento accessibile è curata da EVM Service e la voce dell’audiocommento è di Carla Lugli.
L’isola dei sordobimbi racconta le difficoltà e le sfide che giorno dopo giorno i bambini sordi di una scuola gestita da suore in provincia di Modena sono costretti ad affrontare per imparare a parlare e a relazionarsi con i bambini udenti. «I bambini sordi – ha dichiarato Stefano Cattini – hanno una gestualità molto bella e una grande spontaneità. Ho seguito alcuni di loro per un anno raccontandone i percorsi». L’opera è stata anche candidata al Premio David di Donatello come miglior documentario. (N.R.)
