Un’istanza secca e precisa: riportare la percentuale di invalidità richiesta per poter percepire l’assegno mensile di assistenza (256,67 euro) al 74% e non collegare più «quest’obolo» – come succede oggi – all’irrisorio limite annuo di reddito di 4.378,27 euro. È questa l’iniziativa proposta dal Movimento Rinnovamento Democratico (Nulla su di Noi, Niente senza di Noi), che ha già inviato in tal senso una lettera al presidente della Repubblica, a quelli di Senato e della Camera e al ministro dell’Economia – ciò che verrà fatto nei prossimi giorni anche a tutti i parlamentari – invitando «le persone con disabilità, le loro famiglie, i cittadini, le associazioni, le organizzazioni della società civile, personalità del mondo della politica, dell’informazione» a fare altrettanto.
Viene poi ripreso un argomento sul quale già Franco Bomprezzi si era soffermato nei giorni scorsi, ovvero quell’«enorme danno di comunicazione» nei confronti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, destinato «a durare nel tempo» (se ne legga cliccando qui). Per questo il Movimento chiede «al Ministro, al Governo e al Parlamento – come riparazione del danno recato alle persone con disabilità e alle loro famiglie, ma, crediamo, anche all’Italia – dalle affermazioni del Ministro stesso e del Governo intero, di cancellare dalla manovra la discriminazione fra disabili attuali e disabili futuri, riconoscendo a questi ultimi gli stessi benefìci riconosciuti e confermati agli invalidi di oggi» e riportando al 74% la soglia per il diritto allo scarno assegno mensile di assistenza, ciò che «eviterebbe di discriminare le persone sorde, quelle con sindrome di Down o con disabilità psichica». Una discriminazione, quella fra “disabili attuali e futuri”, riferita al fatto – lo ricordiamo – che il provvedimento, già in vigore dal 1° giugno, verrà applicato solo alle nuove domande. (S.B.)
Sulle questioni affrontate nel presente testo, suggeriamo la lettura – sempre nel nostro sito – di: Disoccupati e indigenti: eccoli i falsi invalidi! (cliccare qui); Dunque sono i disabili a «bloccare la competitività»: complimenti Ministro! (cliccare qui); Tutte quelle persone con sindrome di Down che rischiano di restare senza reddito (cliccare qui); Manovra correttiva e persone con disabilità: un’analisi (Carlo Giacobini) (cliccare qui); Non è un Paese per disabili (Gabriella d’Acquisto) (cliccare qui); Diamo i numeri, quelli giusti, però! (Franco Bomprezzi) (cliccare qui); La goccia che fa traboccare il vaso (Fulvio Santagostini) (cliccare qui); Non ci siamo proprio, Signor Ministro! (cliccare qui).