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Programmazione triennale, 40.000 giovani all’anno e più attenzione alla disabilità

Tanti giovani volontari di Servizio Civile riuniti in un collage fotograficoÈ stata presentata, presso la sede del Forum Nazionale del Terzo Settore, la proposta della CNESC (Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile) per la riforma del Servizio Civile Nazionale. «Questa nostra iniziativa – ha dichiarato per l’occasione Primo Di Blasio, presidente della CNESC – vuole essere una proposta per garantire qualità al Servizio Civile e valorizzare i contributi dei diversi attori, Regioni e Province Autonome, Comuni, Ufficio Nazionale Servizio Civile (UNSC) e privato sociale, affinché la riforma abbia come riferimento centrale i giovani».
«Tra i punti di differenza sostanziale con le altre proposte presentate – ha aggiunto Di Blasio – vi è sicuramente quella della programmazione triennale, che garantirebbe un contingente certo su base triennale, appunto, senza dovere ogni anno “mercanteggiare” sui numeri e sulle cifre».

Scendendo nel dettaglio della proposta presentata dalla CNESC, vi si legge tra l’altro, in premessa, che l’organizzazione «ha preso atto di tre fatti nuovi rispetto all’inizio della legislatura: il taglio drammatico delle risorse finanziarie statali (171 milioni di euro per il 2010, mentre nel 2007 erano stati quasi 300 milioni, e appena 125 milioni per il 2011, che consentirebbero l’avvio di solo 10.000 volontari); il mancato consenso nella maggioranza al testo del Governo; il tentativo di Regioni e Comuni di impossessarsi del Servizio Civile a scapito del privato sociale. Per questo, riaffermando il proprio ruolo storico, il privato sociale, che ha in modo significativo contribuito alla nascita del Servizio Civile degli Obiettori e del Servizio Civile Nazionale, formula la propria proposte di riforma, diversa sia da quelle del Governo che da quelle dei testi dell’on. Rivolta (Lega Nord) e dell’on. Farinone (PD), e la offre come contributo ai gruppi parlamentari e ai componenti delle Commissioni Affari Costituzionali di Senato e Camera [grassetti nostri in questa e nelle citazioni successive, N.d.R.]».

Sono sette i punti in cui si focalizza la proposta, vale a dire:
1) Finalità del Servizio Civile Nazionale.
2) Centralità dei giovani e misure per la loro partecipazione.
3) Servizio Civile Nazionale esempio di programmazione partecipata fra Istituzioni della Repubblica e fra queste e il privato sociale.
4) Funzioni delle Istituzioni Statali, Regionali e Locali.
5) Funzioni delle organizzazioni accreditate, pubbliche e del privato sociale.
6) Servizio Civile Nazionale e disabilità.
7) Finanziamento.
Importante, come già accennato, l’idea di una programmazione triennale, in parallelo alla quale la CNESC chiede un «contingente minimo annuo finanziato dal bilancio statale» di «almeno 40.000 giovani full time», da articolare «su contingenti regionali».

Per quanto riguarda infine lo specifico punto dedicato alla disabilità, «il Servizio Civile Nazionale – si scrive nel documento – è un’esperienza che vuole assicurare la piena inclusione sociale dei giovani con disabilità» e «promuovere, all’interno della formazione generale, presso tutti i giovani in Servizio Civile, un’adeguata conoscenza dei temi della disabilità e del disagio».
E ancora, «in sede di pianificazione triennale vengono definiti criteri di premialità e meccanismi di incentivazione per quei progetti che prevedano uno specifico orientamento ai temi della disabilità, con riguardo alle modalità di accesso e partecipazione, da parte dei giovani con disabilità». E infine, «le Regioni e le Province Autonome, nonché per il livello di competenza i Comuni e loro Consorzi, sviluppano programmi per promuovere e sostenere la partecipazione dei giovani con disabilità al sistema di Servizio Civile».

«Il testo – annota il presidente della CNESC – ha già suscitato interesse e sarà inviato a tutti i Gruppi Parlamentari e ai componenti delle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato». (S.B.)

Il testo integrale della proposta di riforma del Servizio Civile Nazionale presentata dalla CNESC è disponibile cliccando qui. Per ulteriori informazioni: Segreteria CNESC (c/o Caritas Italiana), tel. 06 66177001, serviziocivile@caritasitaliana.it.
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