«La disabilità non genera necessità politiche, genera necessità di apporto assistenziale nei confronti del soggetto fragile che, per raggiungere un minimo livello qualitativo al di sopra della mera sopravvivenza, abbisogna dell’impegno di almeno uno o due familiari, tolti a quella che i nostri politici chiamano attività produttive».
È questo il concetto centrale espresso dal Gruppo “Mamme H”* in una lettera inviata al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), per avere una risposta, una posizione chiara da parte della Chiesa Cattolica, in merito ai tagli che la nuova Manovra Finanziaria Correttiva del Governo sta operando soprattutto nel settore sociale, creando ulteriori disagi a vite già di per sé assai complicate.
«Siamo un gruppo di mamme – è l’esordio della lettera – cui la “Divina Provvidenza”, ci perdonerà l’eufemismo, ha regalato figli con problematiche e necessità che vanno ben oltre quello che era lecito aspettarsi. Siamo mamme di figli disabili. Il solo nostro amore e dedizione nei loro confronti, purtroppo, è insufficiente a garantire quel minimo di benessere cui queste creature hanno diritto, oltre a quello di vivere. Ancora purtroppo le provvidenze dello Stato e la carità cristiana sono ben lungi dal soddisfare tale elementare diritto, nonostante la dedizione e la buona volontà di molti. Siamo state perciò costrette a muoverci nei confronti delle Istituzioni».
E tuttavia risposte non ne sono ancora arrivate, nemmeno alla richiesta di «appoggio e sostegno morale» espressa nella lettera, «nella misura che Lei, Eminenza, vorrà ritenere opportuna».
Per questo una rappresentanza delle “Mamme H” – nonostante le comprensibili difficoltà logistiche e organizzative – sarà venerdì 2 luglio (ore 11) di fronte alla sede della CEI, per chiedere al cardinale Bagnasco di incontrare una loro piccola delegazione, perché, dicono, «non abbiamo più tempo e dobbiamo assolutamente fare qualcosa per i nostri figli», a testimonianza, anche, «che la Chiesa continua a farsi carico delle necessità dei più fragili». (S.B.)
*Il Gruppo “Mamme H” ha recentemente fatto parlare di sé, recandosi il 3 giugno scorso davanti al Palazzo del Quirinale a Roma, all’insegna dello slogan Noi non ci stiamo più!, nel tentativo di incontrare il presidente della Repubblica (se ne legga nel nostro sito cliccando qui e qui). Successivamente hanno anche indirizzato una lettera alla senatrice Dorina Bianchi e alla Commissione Sanità del Senato, per protestare contro alcune parti del Disegno di Legge 2090 (Disposizioni a sostegno delle famiglie con bambini affetti da malattie rare), di cui si può leggere cliccando qui.
La lettera al Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) è firmata da Marina Cometto, Gabriella La Lovere, Rossella Baroni, Luciana Gennari, Daniela Guccini, Orietta Mariotti, Elisabetta Pacciotti, Maria Parente e Sonia Pisani.