- Superando.it - https://www.superando.it -

Manifestazione di Roma: la soddisfazione degli abruzzesi

«Dall’Abruzzo saremo molti», aveva scritto su queste pagine Claudio Ferrante, persona con disabilità (se ne legga cliccando qui), alla vigilia della manifestazione nazionale di Roma indetta il 7 luglio scorso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e dalla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili), per protestare contro la Manovra Finanziaria del Governo. E così è stato, come racconta lo stesso Ferrante. «Partiti alle cinque del mattino da tutte le province abruzzesi – ci scrive – il 7 luglio a Erano almeno cento, le persone con disabilità abruzzesi, molte delle quali in carrozzina, alla manifestazione del 7 luglio a RomaPiazza Montecitorio c’erano più di cento disabili abruzzesi, molti dei quali in carrozzina. Sotto il sole torrido di luglio e poco lontani dal corteo degli aquilani in Piazza Venezia, hanno fatto sentire la propria voce con striscioni e vuvuzelas, le trombette che hanno accompagnato i Mondiali di calcio in Sudafrica, mentre la Commissione Bilancio del Senato discuteva l’emendamento della Finanziaria relativo all’innalzamento delle percentuali di invalidità civile e all’indennità di accompagnamento».

«Ma la gioia e l’euforia per la vittoria ottenuta con il ritiro del famigerato emendamento – aggiunge Ferrante, che è responsabile dell’Ufficio DisAbili del Comune di Montesilvano (Pescara) – si sono ben presto sommate all’amara considerazione che “per i disabili c’è ancora tanto da fare”. Basti pensare – ed è solo un piccolo esempio – al fatto che attorno a Montecitorio tutti i locali hanno barriere architettoniche e non dispongono di servizi igienici accessibili».
«In ogni caso – conclude Ferrante, puntando il dito in particolare contro il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, reo di avere etichettato le organizzazioni che si battono per i diritti delle persone con disabilità, quasi come degli “enti inutili” – la cancellazione di quell’emendamento va vista con particolare soddisfazione, perché era una pura vergogna pensare di prevedere nuovi requisiti medico-legali per la concessione dell’indennità di accompagnamento, restringendola ai soli disabili in stato vegetativo o allettati. Si trattava di un provvedimento che avrebbe letteralmente “scardinato” lo Stato sociale, colpendo le fasce più deboli ed emarginate della società». (S.B.)

Please follow and like us:
Pin Share