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Il Comitato dell’ONU è a posto, in Italia invece…

Theresia Degener, tedesca, è una delle nuove componenti europee del Comitato ONU sui Diritti delle Persone con DisabilitàI rappresentanti dei 146 firmatari della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità si sono riuniti dal 1° al 3° settembre a New York, presso il Quartier Generale delle Nazioni Unite, per partecipare alla Terza Conferenza degli Stati Parte, indetta in accordo all’articolo 40 del Trattato.
Gli incontri sono stati aperti dall’elezione dei nuovi membri del Comitato sui Diritti delle Persone con Disabilità, organismo insediatosi nel novembre del 2008 (se ne legga nel nostro sito cliccando qui), che ha il compito di monitorare, su scala internazionale, l’attuazione dei princìpi contenuti nel testo della Convenzione (articolo 34).
A seguito delle nomine decise a New York, l’EDF (European Disability Forum) ha potuto annunciare con comprensibile soddisfazione la designazione, all’interno del Comitato, di due membri esecutivi della propria organizzazione. Oltre ad Ana Peláez Narváez, infatti, che rimarrà in carica sino al 2012, tra i nuovi eletti si segnala la presenza di Stig Langvad, danese, direttore del Consiglio Danese delle Organizzazioni di Persone con Disabilità, oltreché, appunto, attivista di spicco dell’EDF, cui «vanno le congratulazioni di tutto il movimento europeo delle persone con disabilità».

Per quanto riguarda invece l’Italia, da questo passaggio si registrano note davvero poco positive. A causa infatti di «un deprecabile calo di attenzione», come denuncia la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), anche in un comunicato di queste ore (lo si legga cliccando qui), il nostro Governo non ha avanzato una propria candidatura, facendo sì che il Comitato rimanesse off-limits per gli esperti italiani.
E Pietro Barbieri, presidente della FISH, coglie anche un altro aspetto di questa vicenda, per aggiungere un’ulteriore nota critica, constatando come «il Comitato delle Nazioni Unite abbia già raggiunto la sua conformazione a diciotto membri, mentre in Italia ancora non sappiamo quando sarà insediato l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, previsto dalla Convenzione ONU che il nostro Parlamento ha ratificato all’inizio del 2009 [Legge 18/09, N.d.R.]».
Il danese Stig Langvad, anch'egli neoeletto nel Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, è un attivista di spicco dell'EDF (European Disability Forum)Una relativa soddisfazione, per l’associazionismo italiano, è tuttavia rappresentata dall’elezione di Gábor Gombos e di Theresia Degener, attivisti nominati rispettivamente dall’Ungheria e dalla Germania, dei quali nel corso di questi anni sono state più volte apprezzate le competenze e le capacità.

I diciotto componenti del Comitato
Il  Comitato sui Diritti Umani delle Persone con Disabilità – a seguito di queste elezioni – ha visto dunque un incremento del numero dei propri componenti, passando dai dodici componenti iniziali ai diciotto attuali. Questo è avvenuto nel rispetto di quanto sancito dalla stessa Convenzione ONU, dove l’allargamento veniva previsto al raggiungimento dell’ottantesima ratifica (attualmente – come si può vedere nel box qui in calce – le ratifiche sono esattamente novanta).
Le elezioni si sono svolte a scrutinio segreto e come ben sintetizzato in una nota diffusa dall’organizzazione International Disability Alliance, a seguito del primo turno di votazioni solo un candidato ha raggiunto la maggioranza assoluta richiesta, e cioè l’attuale direttore del Comitato, Ron McCallum (Australia), rieletto per un mandato di quattro anni [di McCallum si legga nel nostro sito anche cliccando qui, N.d.R.].
I successivi eletti sono stati Edah Wangechi Maina (Kenya), Theresia Degener (Germania), Hyung Shik Kim (Corea del Sud), Carlos Rios Espinosa (Messico) e Lotfi Ben Lallahom (Tunisia), che rimarranno in carica per quattro anni (fino al 2014). McCallum, Maina e Lallahom erano già in precedenza membri del Comitato e sono stati rieletti.
I sei membri aggiuntivi – a seguito del passaggio a diciotto componenti – sono Gábor Gombos (Ungheria), Damjan Tatic (Serbia), Stig Langvad (Danimarca), Silvia Judith Quang Chang (Guatemala), Fatiha Hadj Salah (Algeria) e German Xavier Torres Correa (Ecuador). Tra questi ultimi, gli esperti provenienti dalla Guatemala, dall’Ungheria e dall’Algeria rimarranno in carica due anni (estratti a sorte, fino al 2012), mentre i restanti per quattro anni (fino al 2014).
Da ricordare, infine, che il Comitato include anche gli attuali membri Amna Ali Al Suweidi (Qatar), Mohammed Al-Tarawneh (Giordania), Monsur Ahmed Choudhuri (Bangladesh), María Soledad Cisternas Reyes (Cile), Ana Peláez Narváez (Spagna) e Jia Yang (Cina). Il loro mandato scadrà nel 2012.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti, consultare il sito dell’EDF (European Disability Forum) e lo spazio web dedicato a questo argomento all’interno del portale dell’ONU, cliccando rispettivamente
qui e qui.

La Convenzione sulla Disabilità nel mondo: chi ha ratificato

Ad oggi, 8 settembre 2010, sono esattamente 90 i Paesi che appaiono nell’elenco ufficiale prodotto dall’ONU, come ratificatori della Convenzione, ed esattamente i seguenti (in ordine cronologico, pubblicando la data che risulta dal portale dell’ONU):
– Giamaica (30 marzo 2007) – Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Cuba (6 settembre 2007) – Gabon (1° ottobre 2007) – India (1° ottobre 2007) – Bangladesh (30 novembre 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – Nicaragua (7 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Giordania (31 marzo 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Egitto (14 aprile 2008) – Honduras (14 aprile 2008) – Filippine (15 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Qatar (13 maggio 2008) – Kenya (19 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Australia (17 luglio 2008) – Thailandia (29 luglio 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Cina (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Turkmenistan (4 settembre 2008) – Nuova Zelanda (25 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Vanuatu (23 ottobre 2008) – Lesotho (2 dicembre 2008) – Corea del Sud (11 dicembre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) – Svezia (15 dicembre 2008) – Oman (6 gennaio 2009) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Uruguay (11 febbraio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Gran Bretagna (8 giugno 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Danimarca (24 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Malawi (27 agosto 2009) – Portogallo (23 settembre 2009) – Laos (25 settembre 2009) – Repubblica Ceca (28 settembre 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Seychelles (2 ottobre 2009) – Iran (23 ottobre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009) – Algeria (4 dicembre 2009) – Mauritius (8 gennaio 2010) – Zambia (1° febbraio 2010) – Ucraina (4 febbraio 2010) – Francia (18 febbraio 2010) – Lettonia (1° marzo 2010) – Canada (11 marzo 2010) – Bosnia-Erzegovina (12 marzo 2010) – Emirati Arabi Uniti (19 marzo 2010) – Maldive (5 aprile 2010) – Nepal (7 maggio 2010) – Slovacchia (26 maggio 2010) – Etiopia (7 luglio 2010) – Malaysia (19 luglio 2010) – Lituania (18 agosto 2010)   

Per quanto riguarda invece il Protocollo Opzionale alla Convenzione (testo che consentirà al Comitato sui Diritti Umani delle Persone con Disabilità di ricevere anche ricorsi individuali – di singoli o di gruppi di individui – e di avviare eventuali procedure d’inchiesta), a ratificarlo sono stati finora i seguenti 56 Paesi:
– Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Bangladesh (12 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) –  Svezia (15 dicembre 2008) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Gran Bretagna (7 agosto 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Australia (21 agosto 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009) – Nicaragua (2 febbraio 2010) – Ucraina (4 febbraio 2010) – Francia (18 febbraio 2010) – Bosnia-Erzegovina (12 marzo 2010) – Nepal (7 maggio 2010) – Slovacchia (26 maggio 2010) – Honduras (16 agosto 2010) – Lituania (18 agosto 2010) – Lettonia (31 agosto 2010).

Per ulteriori approfondimenti: www.un.org/disabilities.

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