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Approvata la legge sulla dislessia, dopo un’attesa di anni

Primo piano di ragazza sorridenteDopo un’attesa di anni, dunque, il 29 settembre il Senato ha approvato il Disegno di Legge n. 1006-1036 B (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico), dando il via alla legge sulla dislessia, questione che anche la nostra testata segue da molto tempo, come si può capire dallo stesso elenco di articoli da noi pubblicati negli anni, riportato qui in calce.
Cediamo la parola per un primo commento a Diomira Pizzamiglio, madre di uno studente certificato disgrafico, una tra le persone che più si sono battute per ottenere il risultato di oggi, fondando tra l’altro un gruppo di Facebook denominato
Dislessia – petizione on-line. (S.B.)

Non potevamo sperare di aprire l’anno scolastico in maniera migliore, ma è accaduto. Quasi non ci si crede, ma, dopo tanti anni di attesa, tante richieste di aiuto ignorate, e dopo che diverse Leggi Regionali l’hanno preceduta, rimanendo puntualmente disattese, finalmente è nata una legge nazionale che tutela le persone con dislessia e disturbi specifici dell’apprendimento (DSA).
Questi problemi, dunque, vengono ufficialmente riconosciuti: è un cambiamento epocale e nessuno potrà più additare uno studente che ha difficoltà a leggere, scrivere e far di conto come “un somaro”.
Sono bambini, ragazzi, adulti che si stancano in fretta, che impiegano più tempo a portare a termine i compiti, ma che non per questo sono stupidi e che non per questo necessitano di un insegnante di sostegno. Piuttosto di un insegnante capace e aperto all’utilizzo delle nuove tecnologie, un docente formato in grado di valutare gli alunni con DSA, che differenzi e personalizzi la didattica, permettendo così a tutti gli allievi di raggiungere gli obiettivi.
Noi genitori eravamo ormai disposti a tutto, persino a scendere in piazza. Basta con le umiliazioni, i pregiudizi e le bocciature ingiuste e i ricorsi al TAR: cinque quelli vinti quest’anno. Finalmente i nostri ragazzi potranno sperare di vivere gli anni di scuola con pari dignità dei loro coetanei che dislessici, disgrafici e discalculici non sono. Da oggi avranno la speranza di poter cogliere nella scuola opportunità e non umiliazioni.

I disturbi specifici di apprendimento non sono una malattia, ma rappresentano una realtà con la quale genitori, studenti e insegnanti devono imparare a confrontarsi e ad operare. Le difficoltà dei nostri ragazzi non sono “capricci” e scarsa applicazione allo studio, ma veri e propri impedimenti ad adattarsi a metodologie didattiche standardizzate e a percorsi di apprendimento non idonei alla peculiarità delle loro menti.
Che siano più che intelligenti è stato ormai ampiamente dimostrato, tant’è che al di fuori dell’ambito scolastico – dove soffrono devastanti frustrazioni – emergono brillantemente e sono capaci di realizzarsi professionalmente a volte più dei cosiddetti soggetti “normali”.
La nuova legge sulla dislessia e sui disturbi specifici di apprendimento rappresenta un grande cambiamento in termini di integrazione sociale. Riconoscere e riuscire a valorizzare le capacità di questi ragazzi significa infatti compiere un grande passo avanti in termini culturali e noi genitori siamo orgogliosi che il nostro Paese abbia voluto e saputo tutelare e garantire il pieno diritto allo studio dei nostri figli.

Questo è un punto di partenza importante e determinante, con il quale si gettano le basi per costruire insieme il futuro della scuola. La collaborazione e la cooperazione di tutti i soggetti sarà ora indispensabile perché si realizzino gli obiettivi e le finalità di questa legge. Genitori, insegnanti, operatori sanitari e studenti devono lavorare insieme per migliorare questo grande progetto, perché la legge a tutela delle persone con dislessia e disturbi specifici di apprendimento è un cantiere su cui iniziare a costruire un futuro culturale aperto e innovativo, per tutti i ragazzi che vanno a scuola e non solo per i dislessici.

Diomira Pizzamiglio

La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici di apprendimento)
Si parla di dislessia in caso di difficoltà significativa nell’apprendimento della lettura in presenza di un livello cognitivo e di un’istruzione adeguati e in assenza di problemi neurologici e sensoriali. I bambini con dislessia sono intelligenti, non hanno problemi visivi o uditivi, ma non apprendono a leggere in modo sufficientemente corretto e fluido: infatti le loro prestazioni nella lettura risultano nel complesso molto al di sotto del livello che ci si aspetterebbe in base all’età, alla classe frequentata e al livello intellettivo generale. Queste difficoltà solitamente condizionano anche in modo pesante le prestazioni scolastiche.
Spesso alla dislessia sono associati ulteriori disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), quali la disortografia, la disgrafia e, a volte, lievi difficoltà nel linguaggio orale (fatica a recuperare termini appropriati o a memorizzare parole nuove) e nel calcolo (soprattutto mentale, oppure nella memorizzazione delle tabelline).
Il problema della dislessia risulta evidente in seconda-terza elementare (alcuni segni si possono per altro già osservare nella scuola materna, come la presenza di significative difficoltà nel manipolare i suoni nelle rime, nelle filastrocche…).
Non sempre gli approfondimenti diagnostici vengono svolti tempestivamente (ancora tanti bambini accedono infatti ai servizi alla fine della scuola elementare o alla scuola media), a causa di una sbagliata interpretazione o sottovalutazione del problema. Si parla ad esempio ancora di pigrizia, demotivazione o disagio psicologico, problemi che senz’altro a volte possono essere associati al disturbo, ma che rappresentano dei correlati o delle conseguenze della dislessia, non la causa. Per ridurre l’interferenza di tali disturbi, è possibile ricorrere all’ausilio di strumenti compensativi e dispensativi, appositamente previsti dalla normativa italiana, ma attualmente poco usati.
Ad occuparsi di questo, nel nostro Paese, vi sono organizzazioni come l’AID (Associazione Italiana Dislessia) o forum come Dislessia On Line. Si legga anche, nel nostro sito, la specifica scheda raggiungibile cliccando qui.  

Tra i testi pubblicati dal nostro sito sul problema della dislessia, segnaliamo in particolare i seguenti:
– Quando le lettere diventano dispettose, disponibile cliccando qui.
– Dislessia, autonomia e informatica, disponibile cliccando qui.
– Disgrafia: quei disagi di confine (Diomira Pizzamiglio), disponibile cliccando qui.
– E la scuola che voleva don Milani?, disponibile cliccando qui.
– La dislessia infantile, disponibile cliccando qui.
– Gli audiolibri e la dislessia, disponibile cliccando qui.
– La dislessia (Maria Luisa Lorusso, Antonio Salandi, Cecilia Marino e Massimo Molteni), disponibile cliccando qui.
– Dislessia: il libro parlato funziona, disponibile cliccando qui.
– Una petizione a tutela dei ragazzi dislessici, disponibile cliccando qui.
– Dislessia in Friuli Venezia Giulia: a che punto siamo?, disponibile cliccando qui.
– Lo Sportello Dislessia Ferrara, disponibile cliccando qui.
– Vorremmo solo poter studiare come gli altri…, disponibile cliccando qui.
– La bocciatura di quel ragazzo con problemi di dislessia, disponibile cliccando qui.
– Si va finalmente verso l’approvazione della legge sulla dislessia?, disponibile cliccando qui.
– L’emozione di rivederlo con un libro in mano, disponibile cliccando qui.
– Quante affinità, tra quelle storie di dislessia! (Massimo Rondi), disponibile cliccando qui.
– Dislessia: una questione di civiltà (AID), disponibile cliccando qui.
– E se Percy Jackson diventasse compagno d’avventura di tanti ragazzi dislessici?, disponibile cliccando qui.
– Dislessia: è la scuola che deve riconoscere le specificità individuali, disponibile cliccando qui.
– Venga subito approvata quella legge sulla dislessia, disponibile cliccando qui.
– Bocciatura annullata per un ragazzo con problemi di dislessia, disponibile cliccando qui.
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