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Cittadinanza europea: benefìci reali per le persone con disabilità?

Il nostro inviato a Bruxelles» Giovanni Padovani (foto di Clotilde Balanza)Nel 1992 le Nazioni Unite decretarono il 3 Dicembre come Giornata Internazionale per le Persone con Disabilità e per celebrare l’evento la Commissione Europea tiene una conferenza annuale nella prima settimana di dicembre.
Diciotto anni dopo, dunque, l’Unione Europea raccoglie ancora l’invito delle Nazioni Unite  e della Società Civile, adottando la propria Strategia sulla Disabilità 2010-2020 [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.], che fa della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità la “stella polare” per l’azione delle istituzioni europee a favore delle persone che vivono in condizione di disabilità.

In una gelida e nevosa Bruxelles, gli scorsi 2 e 3 dicembre, rappresentanti dell’associazionismo nazionale ed europeo, politici, fornitori di servizi e altri addetti ai lavori si sono riuniti per discutere di cittadinanza europea e degli effettivi benefìci che questa prerogativa può comportare (o meno) per le persone con disabilità.
La conferenza ha trattato il tema della cittadinanza sotto diversi punti di vista: il mutuo riconoscimento dello status di disabilità, la mobilità degli individui e la portabilità dei sistemi di sicurezza sociale, le attività ricreative e la cultura.
Inoltre – per il primo anno in assoluto – la Conferenza ha ospitato la cerimonia di premiazione dell’Access-City Award [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.], riconoscimento assegnato a quella città europea che abbia messo in atto gli sforzi maggiori per essere accessibile non solo alle persone con disabilità, ma accessibile per tutti (per maggiori informazioni, cliccare qui). Sono state esattamente sessantasei le città, provenienti da diciannove Stati membri dell’Unione, che hanno concorso al premio.
And the winner is… Avila, in Spagna! Coerente infatti con il proprio motto (“Una città per tutti”), la località castigliana ha vinto la prima edizione del premio, grazie soprattutto agli interventi migliorativi dell’accessibilità dei siti storici e a favore della mobilità personale e del trasporto pubblico. Per la cronaca, le altre tre città finaliste erano Barcellona (Spagna), Colonia (Germania) e Turku (Finlandia).

Tornando alla conferenza, nel primo pomeriggio di giovedì 2, essa si è aperta con il discorso inaugurale del commissario europeo alla Giustizia, ai Diritti Fondamentali e alla Cittadinanza, la lussemburghese Viviane Reding, alla presenza della principessa Astrid del Belgio.
Reding ha sottolineato il nuovo portfolio dei diritti fondamentali di cui detiene la delega in seno alla Commissione Barroso, a testimonianza dell’attenzione dell’Unione nei confronti, tra gli altri, dei diritti delle persone con disabilità.
Successivamente vi è stato il messaggio di saluto di Jean-Marc Delizée, rappresentante della Presidenza Belga dell’Unione europea e di Yannis Vardakastanis presidente dell’EDF (European Disability Forum), che ha menzionato la libertà di movimento per le persone con disabilità come una delle priorità del Forum per il 2011.

Nella prima sessione dei lavori, è stato sviluppato il tema del riconoscimento dello status di disabilità, dei benefìci ad esso legati e delle possibili forme di riconoscimento reciproco all’interno dell’Unione. In particolare si è ipotizzata la creazione di una carta europea che consenta alle persone con disabilità che si muovono nei Paesi membri di fruire dei diritti e degli strumenti di sostegno previsti nel Paese che si visita per diversi motivi.
Tale proposta – al di là del fatto che la carta venga chiamata Mobility Card, Accessibility Card o Disability Card – ha dato vita a un intenso dibattito, dove è emersa la convinzione – condivisa – che tutte le persone dovrebbero essere messe in grado di godere degli stessi diritti, a prescindere dalla condizione personale e dai fattori geografici, ma che, non essendo questa la realtà, un reciproco riconoscimento, basato su una definizione di disabilità condivisa, limiterebbe le situazioni di discriminazione che le persone con disabilità affrontano nell’esercizio di una delle libertà fondamentali, alla base della stessa struttura “costituzionale” dell’UE, ossia la libertà di movimento delle persone.
Giampiero Griffo, membro dell’Esecutivo Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International), che a Bruxelles rappresentava il FID (Forum Italiano sulla Disabilità), insieme a Luisella Bosisio Fazzi (presidente del CND – Consiglio Nazionale sulla Disabilità), ha poi invitato a tenere sempre in mente il quadro complessivo all’interno del quale ragionare, ossia quello dell’approccio dei diritti umani e del modello sociale il quale impone che sia «la società ad abilitarsi e non le persone ad adeguarsi ad essa, qualora non si dimostri accessibile e non garantisca uguali condizioni a tutti i suoi cittadini».
I partecipanti alla Conferenza di Bruxelles (foto di Clotilde Balanza)La prima giornata si è conclusa con una cena di gala nel ristorante dei deputati del Parlamento Europeo, ulteriore occasione per i partecipanti alla conferenza per “fare rete”, creare contatti, condividere idee e buone prassi.

Nella mattinata della seconda giornata, i partecipanti e i relatori si sono confrontati sul tema dello studio e del lavoro all’estero, nonché sulla mobilità personale e sui diritti e i benefìci individuali all’interno dello spazio comune europeo.
Anna Lawson, docente del Centro per gli Studi sulla Disabilità dell’Università di Leeds in Gran Bretagna, ha affrontato la questione della mobilità da un punto di vista personale, evidenziando efficacemente gli ostacoli che si presentano a una persona cieca quando deve viaggiare. In particolare l’assistenza di viaggio, l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici, l’accesso a sedi di conferenze, l’accessibilità delle informazioni sono contesti in cui spesso una persona con disabilità si trova a dover affrontare situazioni di discriminazione e di lesione della dignità umana.
Nel pomeriggio, poi, l’ultima sessione è stata presieduta da Ima Placencia-Porrero, vicecapo dell’Unità Disabilità della Commissione Europea, ovvero la struttura che ha provveduto all’organizzazione dell’evento. Placencia-Porrero ha analizzato i temi della cultura e delle attività ricreative, soffermandosi in particolare sull’accessibilità dei musei e della televisione digitale.
Scarsa attenzione, invece, è stata riposta verso l’accessibilità delle attività e delle strutture dello sport, elemento che è invece di straordinaria importanza per l’inclusione sociale delle persone con disabilità.
Toccante, infine, la testimonianza di Pablo Pineda, persona con sindrome di Down, docente di Educazione Speciale all’Università spagnola di Malaga [se ne legga nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.] e ora anche apprezzato attore, dopo avere interpretato se stesso nel film Yo, también.

In conclusione Alain Faure, membro del Comitato esecutivo dell’European Disability Forum, ha riassunto le questioni principali sollevate da relatori e partecipanti e Jean Marc Delizée, a nome del governo di Bruxelles, ha confermato gli impegni della Presidenza belga e delle future Presidenze dell’Unione Europea (nel prossimo mese di gennaio partirà quella ungherese), a sollecitare la ratifica da parte dell’Unione, e senza aspettare tutti gli Stati Membri, della Convenzione ONU. Su questo tema, lo stesso Delizée, ha comunicato l’adozione, da parte del Consiglio, del Codice di Condotta per l’Implementazione della Convenzione all’interno delle istituzioni europee, passo fondamentale per una sua applicazione in quei contesti che dovrebbero fornire l’esempio, in quanto rappresentative di tutti i cittadini europei, alle amministrazioni nazionali.

L’appuntamento è dunque al dicembre del 2011, per discutere e promuovere azioni a favore dell’eliminazione di qualsiasi forma di discriminazione, sulla base della disabilità e sempre all’insegna del motto Nulla su di Noi senza di Noi.

*Componente del Comitato Giovani dell’EDF (European Disability Forum).

Per approfondimenti e per un rapporto dettagliato sulla Conferenza di Bruxelles, si rimanda al sito della Commissione Europea, che nei prossimi giorni pubblicherà tutto il materiale relativo alla due giorni belga.

La Convenzione sulla Disabilità nel mondo: chi ha ratificato
Ad oggi, 6 dicembre 2010, sono esattamente 96 i Paesi che appaiono nell’elenco ufficiale prodotto dall’ONU, come ratificatori della Convenzione, ed esattamente i seguenti (in ordine cronologico, pubblicando la data che risulta dal portale dell’ONU):
– Giamaica (30 marzo 2007) – Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Cuba (6 settembre 2007) – Gabon (1° ottobre 2007) – India (1° ottobre 2007) – Bangladesh (30 novembre 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – Nicaragua (7 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Giordania (31 marzo 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Egitto (14 aprile 2008) – Honduras (14 aprile 2008) – Filippine (15 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Qatar (13 maggio 2008) – Kenya (19 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Australia (17 luglio 2008) – Thailandia (29 luglio 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Cina (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Turkmenistan (4 settembre 2008) – Nuova Zelanda (25 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Vanuatu (23 ottobre 2008) – Lesotho (2 dicembre 2008) – Corea del Sud (11 dicembre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) – Svezia (15 dicembre 2008) – Oman (6 gennaio 2009) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Uruguay (11 febbraio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Gran Bretagna (8 giugno 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Danimarca (24 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Malawi (27 agosto 2009) – Portogallo (23 settembre 2009) – Laos (25 settembre 2009) – Repubblica Ceca (28 settembre 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Seychelles (2 ottobre 2009) – Iran (23 ottobre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009) – Algeria (4 dicembre 2009) – Mauritius (8 gennaio 2010) – Zambia (1° febbraio 2010) – Ucraina (4 febbraio 2010) – Francia (18 febbraio 2010) – Lettonia (1° marzo 2010) – Canada (11 marzo 2010) – Bosnia-Erzegovina (12 marzo 2010) – Emirati Arabi Uniti (19 marzo 2010) – Maldive (5 aprile 2010) – Nepal (7 maggio 2010) – Slovacchia (26 maggio 2010) – Etiopia (7 luglio 2010) – Malaysia (19 luglio 2010) – Lituania (18 agosto 2010) –  Senegal (7 settembre 2010) – Moldavia (21 settembre 2010) – Armenia (22 settembre 2010) – Nigeria (24 settembre 2010) – Sierra Leone (4 ottobre 2010) – Saint Vincent e Grenadine (29 ottobre 2010).  

Per quanto riguarda invece il Protocollo Opzionale alla Convenzione (testo che consentirà al Comitato sui Diritti Umani delle Persone con Disabilità di ricevere anche ricorsi individuali – di singoli o di gruppi di individui – e di avviare eventuali procedure d’inchiesta), a ratificarlo sono stati finora i seguenti 60 Paesi:
– Ungheria (20 luglio 2007) – Panama (7 agosto 2007) – Croazia (15 agosto 2007) – Sudafrica (30 novembre 2007) – Spagna (3 dicembre 2007) – Namibia (4 dicembre 2007) – El Salvador (14 dicembre 2007) – Messico (17 dicembre 2007) – Perù (30 gennaio 2008) – Guinea (8 febbraio 2008) – San Marino (22 febbraio 2008) – Tunisia (2 aprile 2008) – Ecuador (3 aprile 2008) – Mali (7 aprile 2008) – Slovenia (24 aprile 2008) – Bangladesh (12 maggio 2008) – Arabia Saudita (24 giugno 2008) – Niger (24 giugno 2008) – Cile (29 luglio 2008) – Brasile (1° agosto 2008) – Argentina (2 settembre 2008) – Paraguay (3 settembre 2008) – Uganda (25 settembre 2008) – Austria (26 settembre 2008) – Costarica (1° ottobre 2008) – Ruanda (15 dicembre 2008) –  Svezia (15 dicembre 2008) – Azerbaijan (28 gennaio 2009) – Germania (24 febbraio 2009) – Yemen (26 marzo 2009) – Guatemala (7 aprile 2009) – Marocco (8 aprile 2009) – Sudan (24 aprile 2009) – Isole Cook (8 maggio 2009) – Mongolia (13 maggio 2009) – Italia (15 maggio 2009) – Belgio (2 luglio 2009) – Siria (10 luglio 2009) – Haiti (23 luglio 2009) – Burkina Faso (23 luglio 2009) – Serbia (31 luglio 2009) – Gran Bretagna (7 agosto 2009) – Repubblica Dominicana (18 agosto 2009) – Australia (21 agosto 2009) – Portogallo (23 settembre 2009) – Turchia (28 settembre 2009) – Montenegro (2 novembre 2009) – Tanzania (10 novembre 2009) – Bolivia (16 novembre 2009) – Nicaragua (2 febbraio 2010) – Ucraina (4 febbraio 2010) – Francia (18 febbraio 2010) – Bosnia-Erzegovina (12 marzo 2010) – Nepal (7 maggio 2010) – Slovacchia (26 maggio 2010) – Honduras (16 agosto 2010) – Lituania (18 agosto 2010) – Lettonia (31 agosto 2010) – Nigeria (24 settembre 2010) – Saint Vincent e Grenadine (29 ottobre 2010) – Turkmenistan (10 novembre 2010).

Per ulteriori approfondimenti: www.un.org/disabilities.

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