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5 per mille e Social Card: così non va!

Il presidente dell'Auser Michele ManganoIl cosiddetto “Decreto Milleproroghe” – che secondo l’impegno assunto dal governo nazionale dopo la manifestazione di dicembre del Forum del Terzo Settore, doveva ripristinare per intero le risorse destinate al 5 per mille – ha risolto solo parzialmente  il problema. Perché, se è vero che la cifra destinata al finanziamento del 5 per mille è tornata a 400 milioni di euro, è anche vero che si mantiene il vincolo di destinazione di 100 milioni per le associazioni impegnate nella SLA [sclerosi laterale amiotrofica, N.d.R.].
Nella sostanza, dunque, rimane un’oggettiva diminuzione delle risorse per finanziare lo strumento di sussidiarietà fiscale, che non può essere accolta positivamente dalle associazioni di volontariato aventi diritto a raccogliere i fondi del 5 per mille.

Vi è poi un altro punto, sempre nel “Decreto Milleproroghe”, che desta non poche perplessità e riguarda la singolare trovata circa il ripristino della Social Card come strumento di contrasto alla povertà. Qui infatti, nonostante li fallimento della passata edizione, si ripropone una scelta che quest’anno subisce una variante, a parere di chi scrive, pericolosamente discriminatoria.
Nel Milleproroghe, infatti, le risorse per finanziare la Social Card vengono destinate ai Comuni ai quali viene imposto di scegliere le “associazioni caritatevoli” che dovranno di fatto gestire lo strumento. La selezione delle associazioni dovrà avvenire secondo un criterio vincolante – posto nel Decreto Nazionale – che riguarda le attività di mensa che le associazioni caritatevoli svolgono sul territorio nazionale. Manca solo il nome e cognome delle associazioni da scegliere!
Si comprende bene come tutto questo rappresenti una scelta di parte a favore di alcune associazioni nazionali di volontariato che non si può assolutamente accettare e che critichiamo apertamente perché essa appare fortemente discriminatoria nei riguardi delle altre associazioni, lesiva dell’autonomia di scelta dei Comuni e arrogante da parte di chi la propone che – soprattutto in occasione di un 2011, Anno Europeo del Volontariato – dovrebbe essere più rispettoso delle prerogative del volontariato, aiutandolo a crescere in una logica di cooperazione e di rete, senza fomentare discriminazione e divisioni.

Chiediamo pertanto una ferma presa di posizione del Forum del Terzo Settore sull’argomento.

*Presidente nazionale dell’Auser.

Ufficio Stampa e Comunicazione dell’Auser (Giusy Colmo), tel. 06 84407725, ufficiostampa@auser.it.
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