«Il sistema di segnali e percorsi tattili Vettore è stato dichiarato pericoloso per la stabilità delle persone dall’ISPESL, l’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro dell’INAIL e quindi è inaccettabile che a Trieste si pensi di sostituirlo al collaudatissimo Sistema LOGES (Linea di Orientamento Guida e Sicurezza)».
Non usa mezzi termini, Giulio Nardone, presidente nazionale dell’ADV (Associazione Disabili Visivi) e parla con i fatti – in questo caso la perizia di un ente fondamentale in questo settore, come l’ISPESL – nel denunciare quanto appreso qualche mese fa da un articolo del giornale triestino «Il Piccolo» (lo si legga integralmente cliccando qui), ove si era parlato appunto di «Nuove pavimentazioni per i pedoni non vedenti, volute dalle associazioni dei fruitori di questi servizi», affermazione, quest’ultima, subito smentita dalla responsabile locale dell’ADV Fernanda Flamigni che, sostenuta da Nardone, aveva esposto direttamente ai responsabili del Servizio Strade Comunale i motivi dell’assoluta contrarietà al preannunciato intervento.
«Il Vettore – avevano dichiarato gli esponenti dell’ADV – è scomodo e anche pericoloso per la stabilità di chi si trova a camminarci sopra, sia esso un non vedente o un normale cittadino, come sancito dall’autorevole Istituto ISPESL dell’INAIL in una perizia eseguita con strumentazioni elettroniche di ultima generazione su ciechi e ipovedenti. È impensabile poi chiedere di “esiliare” il LOGES, installato da una quindicina di anni in decine di migliaia di luoghi e adottato dalle Ferrovie dello Stato (anche nella stazione di Trieste), in tutte le metropolitane, in migliaia di uffici postali (anche a Trieste), oltreché usato in altri Paesi europei. E ancora, i sistemi tattilo-plantari sono una segnaletica per i minorati della vista ed è evidente a tutti che utilizzare segnali differenti in vari punti della città o da una città ad un’altra, crea confusione e disorientamento, esattamente il contrario di ciò che la legge sul superamento delle barriere percettive [DPR 503/96, N.d.R.] si prefigge. Per quanto poi riguarda la produzione dei profili di LOGES, essa può essere affidata a chiunque e quindi le nostre associazioni pretendono che si continui ad installarli, trattandosi di buona prassi e di uno standard di fatto, nell’interesse dei ciechi e dei normali cittadini che possono trovarsi in forte disagio o anche in pericolo di cadute, capitando a mettere i piedi su delle superfici curve, come è già più volte accaduto nei pochissimi punti (quattro o cinque in tutto il Paese) in cui Vettore è stato posato. Lo stesso Istituto ISPESL, infine, ha dichiarato nella sua perizia scientifica che il linguaggio tattile LOGES, con i suoi canaletti trapezoidali, non presenta i difetti sostanziali riscontrati nel Vettore».
Tali obiezioni, dunque, erano state rese note – anche nel corso di uno specifico incontro – a tutti i principali esponenti istituzionali del Comune giuliano, Sindaco compreso. E tuttavia, qualche settimana fa, ignorando sostanzialmente le varie indicazioni esposte, «in Largo Giardino – segnala ancora Nardone – sono stati posati dei segnali tattili del tutto errati che vietano ai non vedenti di attraversare la strada proprio lì dove vi sono le strisce pedonali».
«A questo punto – conclude con amara ironia il presidente dell’ADV – dobbiamo dire che “noi siamo ciechi, ma il Comune di Trieste è sordo!”. Constatata quindi tale “sordità” dell’Amministrazione, intendiamo informare l’opinione pubblica in tutti i modi possibili, ritenendo che l’azione amministrativa di un Ente Pubblico debba essere indirizzata all’interesse della collettività. Ribadiamo quindi al Comune di Trieste la nostra ferma richiesta che si continuino ad utilizzare i codici tattili del linguaggio LOGES e che siano messe a norma al più presto le opere recentemente eseguite». (S.B.)
Sempre su LOGES, infine, consigliamo anche – nel nostro sito – la lettura di Il Sistema LOGES è collaudato da anni (cliccare qui) e di Indicatori tattili a terra: LOGES vs Vettore (cliccare qui).
Il presidente dell’ADV Giulio Nardone può essere contattato all’indirizzo: presidenza@disabilivisivi.it.