La Settimana del Cervello – ideata dal Dana Alliance for Brain Initiatives e coordinata dall’International Brain Research (IBRO) – è un evento annuale internazionale, previsto quest’anno dal 15 al 20 marzo, e dedicato soprattutto a sollecitare la pubblica consapevolezza nei confronti della ricerca sul cervello.
In tale ambito, il Centro Brain dell’Università di Trieste organizza un’interessante serie di conferenze e dibattiti sul tema (se ne legga il programma cliccando qui), a uno dei quali, tra l’altro, è prevista la partecipazione dell’amico Paolo Fogar, presidente della FNACT (Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico), che porterà l’esperienza delle famiglie interessate (Deficit linguistici e comunicazione nelle persone con esiti di trauma cranico, lunedì 14 marzo).
Come accennato, l’intento principale della Settimana del Cervello è quello di divulgare, in tutto il mondo, le più recenti acquisizioni sulla comprensione del funzionamento del cervello umano e sui progressi nella cura delle sue più insidiose malattie.
Il nostro auspicio è pertanto che iniziative meritorie come questa riescano anche “ad aprire i cervelli”, non certo in senso anatomico, ma in quello di sfatare le molte superstizioni e idee errate che ancora sussistono in materia, prima delle quali l’assunto – del tutto sbagliato – che le persone e segnatamente i bambini con lesioni cerebrali non possano essere intelligenti. Tutt’altro! Sovente, anzi, lo sono più di persone con il cervello integro, ma ostinatamente “chiuso”. (Giorgio Genta – Federazione Italiana ABC – Associazione Bambini Cerebrolesi).
