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La FISH del Veneto si mobilita per il 23 giugno

Persona in carrozzina rovinata a terraAveva già scritto in maggio, la FISH del Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), al presidente della Regione Luca Zaia, e per conoscenza anche all’assessore regionale ai Servizi Sociali Remo Sernagiotto e al presidente del Consiglio Regionale Clodovaldo Ruffato, chiedendo un incontro urgente, alla luce «della grande difficoltà vissuta dalle persone con grave disabilità e dalle persone anziane non autosufficienti».
A quel documento – che anche il nostro sito aveva ripreso integralmente (lo si legga cliccando qui) – il presidente Zaia aveva risposto rapidamente, senza che però seguisse il richiesto incontro con l’Assessore ai Servizi Sociali.
Ora dunque, in corrispondenza della campagna di mobilitazione nazionale lanciata dalla FISH, che culminerà in particolare nella manifestazione di Roma del 23 giugno (se ne legga cliccando qui), ma che vedrà anche l’organizzazione di iniziative di protesta in varie altre parti d’Italia, la FISH del Veneto – a firma di Antonino Russo, Lilia Manganaro e Flavio Savoldi, componenti dell’Ufficio di Presidenza  torna a scrivere ai propri principali rappresentanti istituzionali, dichiarando di «aderire alla campagna del 23 giugno, con una mobilitazione articolata su tutto il territorio regionale delle persone con disabilità, delle loro famiglie, degli operatori e volontari e della generalità dei cittadini». In parallelo, «al fine di favorire in ogni caso la congiunta analisi e la corretta soluzione delle urgenti e ineludibili problematiche illustrate», viene proposta «la convocazione senza ritardo, in sederegionale, di un “tavolo di confronto sui problemi sociali”».
Qui di seguito il testo del nuovo documento reso pubblico dalla FISH del Veneto.

«In considerazione delle pressanti e motivate sollecitazioni prevenute da tutte le organizzazioni federate, dobbiamo prendere atto che:
– Il Governo Nazionale ha disposto tagli indiscriminati alle risorse destinate alle politiche sociali e alla non autosufficienza, omettendo di definire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS);
– tali decisioni governative si ripercuotono sui bilanci degli Enti Locali e delle Regioni, determinando una situazione di seria compromissione dei diritti delle persone con disabilità e della continuità nell’esercizio dei servizi fondamentali, destinata a ulteriormente peggiorare nel prossimo futuro;
– in relazione a quanto sopra, stanno prendendo corpo da parte degli organi pubblici preposti alcuni devianti indirizzi di politica sociale. Tale si configura ad esempio l’ordine del giorno approvato dalla Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 6 di Vicenza [se ne legga nel nostro sito cliccando qui e qui, N.d.R.] che ha adottato un provvedimento inteso a richiedere alla Regione Veneto di modificare la normativa regionale vigente, allo scopo di caricare i costi delle prestazioni sociali sulle famiglie delle persone con disabilità, già svantaggiate sotto il profilo sociale ed economico, in ciò addirittura disattendendo quanto sottoscritto con il “Patto di Cittadinanza Attiva” del 20 dicembre 2003 (Anno Europeo delle Persone con Disabilità) che, tra l’altro, affermava l’impegno “ad applicare le leggi esistenti in modo tale che siano uno strumento per rendere esigibili i diritti e le prestazioni alle persone con disabilità in modo continuativo e stabile”;
– la Regione Veneto e la rappresentanza dei Sindaci della Regione a loro volta paiono voler condividere tale indirizzo a danno dei disabili e delle loro famiglie;
– le Istituzioni della Pubblica Amministrazione stanno cercando, tra l’altro, di creare situazioni di conflitto tra chi già “gode” di prestazioni assistenziali e chi ancora non vi accede, con il pretesto della mancanza di risorse economiche;
– in tale contesto, a fronte dell’affermata carenza di risorse, del tutto inadeguate appaiono le iniziative dirette a razionalizzare la spesa pubblica e a dare il giusto risalto ai fenomeni di elusione fiscale;
– altrettanto allarmante appare  la previsione dell’affidamento dei servizi sociali, da parte degli  enti preposti, attraverso gare al massimo ribasso, a discapito della qualità, dell’efficienza, della continuità e della territorialità dei servizi. Nella maggior parte dei bandi esaminati, risultano infatti mortificati la capacità progettuale del terzo settore e l’applicazione del principio costituzionale della sussidiarietà orizzontale;
– attraverso tali scelte pare del tutto dimenticato il principio universalmente riconosciuto che la qualità civile della Pubblica Amministrazione trova la propria misura nel modo con il quale sono gestiti i problemi della disabilità;
– le associazioni aderenti alla FISH Nazionale hanno proclamato lo stato di crisi nazionale sulle politiche per le persone con disabilità e le loro famiglie in Italia.

La FISH Veneto ritiene che l’attuale situazione socio-economica, politica e culturale stia avendo  drammatiche ripercussioni sui sistemi di welfare nazionale, regionale e locale e sulle condizioni di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie, oggetto di un progressivo impoverimento, mettendo inoltre a serio rischio la continuità dei servizi e il mantenimento dei livelli occupazionali.
Per tali motivi la FISH Veneto ha deciso:
– di istituire una Unità di Crisi Regionale (UCR) con proprie unità locali e con conseguente stato di mobilitazione di tutte le associazioni;
– di respingere ogni atto della Pubblica Amministrazione inteso a chiedere ai disabili e alle loro famiglie la compartecipazione al costo dei servizi;
– di respingere la tentazione di ripercorrere la via dell’istituzionalizzazione delle persone con disabilità gravi;
– di favorire invece la domiciliarità, di innovare i servizi semiresidenziali, di sostenere la residenzialità nelle comunità alloggio e case famiglia, qualitativamente di gran lunga superiori ai ricoveri in istituto;
– di adottare in ogni sede tutte le misure necessarie a tutelare i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, normativamente garantiti – oltre che dalle leggi in materia – anche dalla vigente Costituzione nonché dalla  Carta Europea dei Diritti Fondamentali  e dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità;
– di respingere con indignazione ogni atto o comportamento della Pubblica Amministrazione intesi a creare fittiziamente conflitti di interessi tra quanti necessitino di sostegni e di interventi sociali, come garantiti dalla Costituzione;
– di aderire ad ogni iniziativa che le associazioni aderenti alla FISH adotteranno al riguardo al livello regionale e nazionale».
 

Da segnalare poi che a livello provinciale il Comi.Vi.H.* (Comitato Vicentino Handicap) – coordinamento di associazioni che operano nell’ambito della disabilità, attivo sul territorio dei Comuni aderenti alla Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 6 di Vicenza – ha prodotto un proprio documento, che ricalca sostanzialmente le varie questioni sollevate dalla FISH Veneto, evidenziando in particolare la già menzionata questione dell’ordine del giorno votato dalla Conferenza dei Sindaci della propria ULSS sulla compartecipazione alle spese.
Anche nella conclusione di tale testo si invitano «alla mobilitazione generale le persone con disabilità, le loro famiglie, gli operatori e volontari e la generalità dei cittadini, con previsione, laddove le richieste su espresse non dovessero essere ascoltate, di andare a rivendicare, tutti insieme, il rispetto dei propri fondamentali diritti presso tutte le opportune sedi istituzionali».
In tal senso il Comi.Vi.H. ha già fissato per il 23 giugno una pubblica manifestazione a Vicenza, che partirà alle 10 (Piazza Matteotti) e che porterà successivamente il corteo a un sit-in davanti alla Prefettura della città berica (Contrà Gazzolle), per un incontro con il prefetto Melchiorre Fallica. (Stefano Borgato)

*Il Comi.Vi.H. (Comitato Vicentino Handicap) è un coordinamento di Associazioni che operano nell’ambito della disabilità. Nato nel 2002, esso opera sul territorio dei Comuni aderenti alla Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 6 di Vicenza.
Tra gli scopi statutari, vi è quello dell’affermazione dei dirittti delle persone con disabilità, l’opera di sensibilizzazione verso le Istituzioni e verso la società civile, per lo sviluppo di una cultura di inclusione e integrazione in tutti gli ambiti della vita di un Cittadino.
Le Associazioni aderenti sono:
AIAS San Bortolo Vicenza (Associazione Italiana Assistenza agli Spastici); ANFFAS Vicenza (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale); Associazione Autismo Triveneto Vicenza; Associazione Genitori Cooperativa Margherita Sandrigo (Vicenza); Associazione Familiari Cooperativa Il Nuovo Ponte Vicenza; Associazione H81 Insieme Vicenza; Associazione Genitori Cooperativa Primavera ’85 Vicenza.

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