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Le malattie metaboliche ereditarie

Madre con un neonato in braccioLe malattie metaboliche ereditarie sono patologie gravi che colpiscono i bambini generalmente nei primi anni di vita e che se non riconosciute, causano gravi handicap fisici e mentali, spesso provocando una morte precoce.

Il nostro organismo è un sistema complesso di reazioni chimiche, le cosiddette “vie metaboliche”, regolate da “semafori” propriamente detti enzimi. La malattia metabolica si manifesta quando manca o è malfunzionante uno di questi semafori, comportando da una parte un accumulo di sostanze (spesso tossiche), dall’altra la mancanza di substrati vitali per l’organismo. Da tempi recenti, per alcune di queste malattie metaboliche, è possibile ricostruire questi “semafori” artificialmente, tramite una terapia sostitutiva, che però deve continuare per tutta la vita.

Per molto tempo le malattie metaboliche ereditarie hanno avuto soprattutto nel nostro Paese nomea di “patologie rare o eccezionali”. Solo recentemente, grazie all’enorme progresso nel campo diagnostico e terapeutico, esse hanno raggiunto anche da noi una connotazione ben precisa. Infatti, con il controllo sempre più efficace delle patologie infettive e nutrizionali, la percentuale dei ricoveri per malattie su base genetica è pari circa al 10-15% nei principali Centri Pediatrici.

Si tratta di malattie ereditarie per lo più autosomiche recessive (quando cioè entrambi i genitori sono portatori) e in piccola parte X-linked (trasmissione legata al cromosoma X).
La diversa localizzazione della medesima mutazione in seno a uno stesso gene può provocare la stessa malattia, ma di diversa gravità. Ciò spiega l’ampia eterogeneità clinica di queste patologie: la stessa malattia può presentarsi infatti in forma acuta neonatale, a insorgenza più tardiva nel lattante e con varianti cosi lievi che si rivelano solo in condizioni particolari.

Come anticipato, in molti casi la diagnosi può consentire una terapia in grado di far regredire il danno metabolico, permettendo un pieno recupero funzionale o limitando il danno stesso e gli esiti a distanza. Va sottolineato anche che le patologie di tipo ereditario sono tra le cause preminenti di handicap psichico e neuromotorio in età infantile. Si deduce, quindi, quanto inciderebbe sull’organizzazione dell’assistenza sanitaria pediatrica un’efficace prevenzione, primaria o secondaria (quest’ultima per larga parte identificabile con la cosiddetta terapia) delle malattie genetiche.
Ove poi non esista la possibilità della terapia, la diagnosi consente di fornire ai genitori specifiche informazioni genetiche concernenti futuri figli e diagnosi prenatale, senza dimenticare che le conoscenze sulla patogenesi portano chiarire meccanismi più generali che svolgono un ruolo anche in malattie acquisite.

Ad oggi si conoscono più di quattrocento differenti forme di malattie metaboliche ereditarie, classificabili in diversi gruppi:
– malattie del metabolismo degli acidi organici (metilmalonico, propionico, isovalerico, glutarico acidemia, ecc.);
– malattie degli aminoacidi (fenilchetonuria, omocistinuria, difetti del ciclo dell’urea, cistinuria);
– malattie dei carboidrati (glicogenosi, galattosemia, intolleranza ereditaria al fruttosio, piruvato carbossilasi e deidrogenasi);
– malattie dei lipidi (ipercolesterolemia familiare e altre dislipidemie);
– malattie delle purine e pirimidine (malattia di Lesch-Nyhan);
– malattie dei metalli (emocromatosi, malattia di Wilson, malattia di Menkes);
malattie mitocondriali (difetti della catena respiratoria, difetti dell’ossidazione degli acidi grassi);
malattie lisosomiali (mucopolisaccaridosi, malattia di Niemann-Pick, malattia di Tay-Sachs, leucodistrofia metacromatica);
– malattie perossisomiali (adrenoleucodistrofia, malattia di Zellweger);
– malattie del metabolismo dei neurotrasmettitori (malattia di Canavan, difetto di tirosina idrossilasi).

*Associazione Studio Malattie Metaboliche Ereditarie.

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