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Discriminati quegli alunni ultradiciottenni con disabilità

Alunni in classe, fotografati di spalleQualche giorno fa avevamo tentato di fare Un po’ di chiarezza sul diritto allo studio degli ultradiciottenni con disabilità, grazie all’omonima, ampia scheda curata da Salvatore Nocera (la si legga cliccando qui), che aveva scritto tra l’altro: «L’Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia […] ha adottato un’iniziativa singolare, con la quale ha chiesto a tutti i Dirigenti di scuola superiore di segnalare i casi di alunni ultraventunenni. Ricevute  quindi le segnalazioni, è stato imposto ai Dirigenti stessi di revocare le iscrizioni di tali alunni».
Purtroppo la questione sembra tutt’altro che risolta e anzi – come denuncia nella seguente nota l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) – il problema sembra estendersi ad altre zone del Paese. (S.B.)

In seguito alla decisione dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo, che ha imposto ai Dirigenti Scolastici di revocare le iscrizioni e la frequenza degli alunni ultradiciottenni con disabilità alle scuole secondarie superiori, l’ANFFAS Sicilia, unitamente all’ANFFAS Nazionale, ha deciso di rivolgersi direttamente al Dirigente di tale Ufficio e alla Direzione Regionale Scolastica, richiedendo l’annullamento, in via di autotutela, del provvedimento, sulla base di solide motivazioni legali, al fine di tutelare gli studenti con disabilità e le loro famiglie.
«La decisione dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo – ha dichiarato il presidente nazionale dell’ANFFAS Roberto Speziale – è inaccettabile. Stiamo assistendo a una nuova discriminazione in ambito scolastico che nega un diritto fondamentale ai ragazzi con disabilità e che con il passare del tempo sta assumendo anche carattere nazionale. Sono molte, infatti, le segnalazioni di vicende simili accadute in altre zone del Paese e, considerata la gravità della situazione, l’ANFFAS si è rivolta anche al Ministero, chiedendo una presa in carico della questione che, auspichiamo, possa essere risolta in breve tempo».
«Questa situazione – ha aggiunto Gabriella d’Acquisto, presidente dell’ANFFAS Sicilia – sta creando forti disagi a moltissime famiglie e rappresenta una palese violazione dei diritti dei ragazzi coinvolti a cui non possiamo restare indifferenti. Le disposizioni non trovano solido fondamento in un sistema scolastico inclusivo come quello che dovrebbe essere garantito a tutti gli studenti con più di 18 anni, non solo a quelli con disabilità. Quello che ci auguriamo è che ci si renda conto del disagio e della stigmatizzazione creati e che si faccia un passo indietro».

Le parole dei rappresentanti dell’ANFFAS poggiano su reali e concreti assunti legislativi. L’articolo 1, comma 622 della Legge 296/06 (Finanziaria per il 2007), infatti, stabilisce che «l’istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età» e se quindi si dovesse dedurre un possibile divieto ad accogliere nell’istituzione scolastica pubblica alunni che abbiano compiuto 18 anni, questo divieto dovrebbe essere applicato in modo generale e astratto, quindi verso tutti gli alunni frequentanti e non solo a discapito degli alunni con disabilità.
Inoltre, sottolinea ancora l’ANFFAS, l’articolo 14, comma 1, lettera c della Legge 104/92 prevede che gli alunni con disabilità possano ripetere fino a tre volte la stessa classe, un assunto che rende quindi potenzialmente possibile che alcuni alunni possano maturare il dicottesimo anno di età dovendo ancora completare il percorso di studi.
La Nota Amministrativa dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo sta pertanto creando una grave disparità di trattamento, in contrasto anche con quanto indicato nelle Linee Guida Ministeriali sull’Integrazione Scolastica degli Alunni con Disabilità, emanate il 4 agosto 2009, che prevedono comunque come normale una frequenza almeno fino al 21° anno d’età.

Recentemente è giunta una prima e parziale risposta sulla questione da parte del dottor Leone, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo, che tuttavia l’ANFFAS non ritiene soddisfacente e chiarificatrice, chiedendo pertanto l’intervento degli organi superiori, per ripristinare il rispetto delle normative vigenti in materia.
L’Associazione auspica quindi una rapida conclusione della spiacevole vicenda, nel rispetto dei diritti degli studenti con disabilità, che con impegno e sacrificio hanno raggiunto il traguardo del passaggio all’istruzione superiore. (Roberta Speziale)

Per ulteriori informazioni: Area Comunicazione e Politiche Sociali dell’ANFFAS, tel. 06 3212391 (int. 15), comunicazione@anffas.net.
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