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Ci spaventa molto che anche nelle Regioni gli accertamenti passino all’INPS

Persone in attesa in una sede dell'INPSAvevamo denunciato il problema – su queste pagine – ancora in fase di discussione delle prime bozze riguardanti la Manovra Finanziaria Correttiva (se ne legga cliccando qui, al testo intitolato In alcune Regioni anche i primi accertamenti potrebbero passare all’INPS).
Ora – dopo la nota “approvazione-lampo” della Manovra stessa (Legge 111/11, che ha convertito il Decreto Legge 98/11) -, è l’organizzazione Cittadinanzattiva a ritenere come «una nuova tegola sul riconoscimento dell’invalidità civile», l’articolo 118, comma 22 del provvedimento, ove si scrive esattamente che «ai fini della razionalizzazione e dell’unificazione del procedimento relativo al riconoscimento dell’invalidità civile, della cecità civile, della sordità, dell’handicap e della disabilità, le regioni, anche in deroga alla normativa vigente, possono affidare all’Istituto nazionale della previdenza sociale, attraverso la stipula di specifiche convenzioni, le funzioni relative all’accertamento dei requisiti sanitari».

«Si tratta – dichiara Tonino Aceti, responsabile del CnAMC (Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici) di Cittadinanzattiva – di una norma che ci spaventa molto, vista la gestione fallimentare da parte dell’INPS del nuovo procedimento di riconoscimento delle minorazioni civili. Pur reputando infatti che la semplificazione – anche attraverso l’informatizzazione – rappresenti un valore aggiunto nelle attività della Pubblica Amministrazione, riteniamo che la stessa non possa essere applicata a discapito dei diritti dei Cittadini, ciò che invece è successo, con la gestione informatizzata, da parte dell’INPS, dei procedimenti di riconoscimento dell’invalidità civile: ritardi impressionanti, nessuna informazione ai Cittadini sullo stato delle pratiche, pagamenti bloccati da mesi. Inoltre, con la scusa della lotta ai “falsi invalidi”, l’INPS sta di fatto ostacolando e di molto il diritto legittimo dei Cittadini (di quelli che si trovano nella reale condizione di esigerlo) ad accedere ai benefici economici. E tutto questo con il solo obiettivo di ridurre l’aumento della spesa assistenziale e non con quello di contrastare il fenomeno dei falsi invalidi».

Un dato su tutti, secondo Cittadinanzattiva, serve a spiegare bene come stiano andando le cose: nel 2010 (aggiornamento al mese di marzo del 2011), sono state presentate all’INPS 1.092.588 istanze di riconoscimento dello stato di invalidità, per complessive 1.823.374 prestazioni e  quelle messe in pagamento sono state solo 462.038, relative anche a istanze presentate in periodi precedenti.
«Per questo – conclude Aceti – la nostra organizzazione, attraverso la rete del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici, nel corso di un’Audizione svolta ieri in Commissione Igiene e Sanità del Senato ha richiesto l’avvio di una formale indagine conoscitiva parlamentare sulle difficoltà che stanno incontrando i Cittadini nelle procedure di riconoscimento delle minorazioni civili, e quindi delle indennità correlate». (S.B.)

Sull’argomento segnaliamo anche, sempre da parte di Cittadinanzattiva, la campagna di mobilitazione provocatoriamente denominata Sono un VIP (Very Invalid People), della quale si può leggere cliccando qui.
Per ulteriori informazioni: CnAMC di Cittadinanzattiva (Maria Teresa Bressi), tel. 06 36718313, mt.bressi@cittadinanzattiva.it.
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