«Parcheggiare nei posti riservati alle persone con disabilità significa non capire cosa vuol dire perdere l’uso delle gambe, che un posto riservato è una necessità e non un privilegio. Se poi chi commette l’abuso è colui che deve dare l’esempio e che gestisce la salute dei Cittadini, il fatto diventa inverosimile. E non vogliamo sentir dire che “non mi ero accorto, ci sono stato poco, avevo un incontro urgente”, perché queste sono scuse che appartengono all’inciviltà».
Non usa mezzi termini, Claudio Ferrante, presidente della combattiva associazione pescarese Carrozzine Determinate, nel commentare l’episodio denunciato nei giorni scorsi dal quotidiano abruzzese «Il Centro», che ha visto per protagonista Claudio D’Amario, direttore generale dell’ASL di Pescara.
«Alle 11.01 del 1° settembre – si legge nel giornale – D’Amario arriva all’Ospedale a bordo della BMW di rappresentanza guidata dal suo autista. Un giro rapido nel parcheggio davanti all’ingresso visitatori, ma il posto per la macchina non salta fuori. A dire la verità, un parcheggio semplice semplice, senza necessità di fare manovre difficili, c’è ma è riservato ai disabili: lo segnalano due cartelli alti un metro e 80 e le linee gialle dipinte sull’asfalto. Né D’Amario né il suo autista se ne accorgono, parcheggiano e scendono dall’ammiraglia in tutta fretta per dirigersi all’Ospedale. “Un incontro di lavoro”, dice D’Amario, “io sono uno che gira e controlla”. Così, l’auto del manager della ASL occupa un posto riservato ai disabili. Soltanto per un minuto? No, D’Amario resta in Ospedale almeno 40 minuti e nessuno sposta la macchina: alle 11.41 la BMW occupa ancora il parcheggio riservato ai disabili [grassetti nostri nella citazione, N.d.R.]».
«Se si potesse dare un voto alla sensibilità, il Direttore Generale dell’ASL di Pescara meriterebbe uno zero», aggiunge Ferrante, che si sofferma anche su altri aspetti dell’accaduto, usando ora l’arma dell’invettiva, ora quella del sarcasmo: «Ma perché D’Amario dovrebbe avere un’auto di rappresentanza pagata anche con le tasse delle famiglie con disabilità, quando poi le stesse Istituzioni hanno difficoltà a reperire auto da destinare al trasporto delle persone malate che ne hanno necessità?».
«Il Direttore Generale dell’ASL – conclude il presidente delle Carrozzine Determinate – dichiara che lui “gira e controlla”. Ma controlla che cosa? Infatti, gli Uffici dell’ASL e quelli del Direttore Generale stesso, situati nel vecchio ospedale, sono fuori legge a causa dei gradini che impediscono il passaggio!».
Davvero una brutta figura, Caro Direttore Generale, e un pessimo esempio, al quale riteniamo Lei possa rimediare – almeno in parte – solo avviando rapidamente una serie di iniziative per rendere finalmente accessibili a tutti i Cittadini le varie strutture dell’ASL pescarese. (S.B.)