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Le richieste delle persone con disabilità a Strasburgo

La delegazione italiana a Strasburgo. Da sinistra, in carrozzina: Silvia Cutrera, Germano Tosi, Stefania Valesi e Simonetta MerloSi è svolta a Strasburgo il 14 settembre la quinta edizione della Freedom Drive, la “marcia per la libertà” organizzata ogni due anni da ENIL Europa (European Network on Independent Living), che ha visto oltre duecento persone con disabilità, provenienti da venti diversi Paesi, sfilare in corteo da Piazza della Repubblica al Parlamento Europeo [si legga nel nostro sito la presentazione dell’iniziativa cliccando qui, N.d.R.].

Obiettivo della manifestazione era la richiesta di vedere riconosciuto il diritto per le persone con disabilità a vivere in modo indipendente, adottando politiche basate sul rispetto dei diritti umani: è infatti possibile – attraverso ambienti accessibili, trasporti accessibili, ausili tecnologici e l’assistenza personale autogestita, come previsto dall’articolo 19 (Vita indipendente ed inclusione nella società) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – poter scegliere come organizzare la propria vita al pari di tutti gli altri.
In tal senso, il ruolo dell’assistente personale è fondamentale. La sua funzione, infatti, è quella di prendersi cura dei bisogni individuali della persona con disabilità, concordati con un regolare contratto di lavoro. La persona con disabilità deve quindi avere il diritto di scegliere da chi farsi aiutare e anche disporre di un budget personale, conforme alle sue necessità, con cui pagare direttamente il lavoratore.
Questa forma di assistenza si pone come alternativa a soluzioni istituzionalizzanti, che spesso diventano situazioni segreganti non rispettose della libertà della persona. Ma per una reale inclusione e indipendenza, tutta la società deve avviare politiche inclusive che rendano accessibili i servizi pubblici, le case, le scuole, le università, i trasporti e i luoghi di cura, evitando “soluzioni speciali”.

Le persone con disabilità in marcia a Strasburgo hanno portato al Parlamento Europeo una serie di precise richieste:

1. la vita indipendente delle persone con disabilità dev’essere rilevante in tutte le politiche europee;
2. i princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità devono essere applicati nelle leggi e nelle iniziative politiche;
3. includere le persone con disabilità nella società abbandonando soluzioni speciali segreganti;
4. deistituzionalizzazione e chiusura entro il 2020 di tutti gli istituti. Utilizzo dei fondi strutturali per altre forme di assistenza con divieto di utilizzo per sostenere gli istituti;
5. l’assistenza personale è un diritto umano;
6. libertà di movimento e mantenimento del diritto all’assistenza personale anche in altri luoghi, al di fuori della propria residenza;
7. destinare il 5% dei fondi europei alla realizzazione di programmi per la vita indipendente nei Paesi in via di sviluppo;
8. piena ratificazione e implementazione della Convenzione ONU e del Protocollo Opzionale di essa;
9. coinvolgimento delle organizzazioni delle persone con disabilità in tutti gli ambiti decisionali delle politiche sulla disabilità: Nulla su di Noi Senza di Noi.

Ancora Germano Tosi e Silvia Cutrera a Strasburgo, al fianco di Jamie Bolling, direttore esecutivo di ENIL EuropaIl 15 settembre, poi, i manifestanti hanno incontrato alcuni rappresentanti del Parlamento Europeo, in una sessione presieduta da Adam Kosa, presidente dell’Intergruppo sulla disabilità dell’EDF (European Disability Forum), egli stesso persona con disabilità sensoriale, cui ha partecipato anche Niccolò Rinaldi dell’Italia dei Valori, vicepresidente del Gruppo ALDE (Alliance of Liberals and Democrats for Europe).
I vari interventi e richieste hanno avuto come tema principale la crisi economica e le conseguenze che i tagli alla spesa pubblica stanno provocando nelle politiche sociali sulla disabilità.
Da parte di tutti i rappresentanti delle associazioni di persone con disabilità è stato lanciato l’allarme per la decurtazione delle ore di assistenza che per molti disabili comporterà ancor meno opportunità di uguaglianza. In tanti, infatti, non potranno uscire da casa e molti finiranno negli istituti, con un paradosso evidente: che i tagli per risparmiare si trasformeranno in un maggiore esborso futuro.
Enil Europa ha consegnato quindi agli Europarlamentari una proposta di risoluzione  [la si può leggere integralmente cliccando qui, N.d.R.] che il Parlamento dovrebbe adottare e indirizzare agli Stati Membri.

Tra i freedom drivers di Strasburgo, vi era anche una delegazione italiana, composta da chi scrive, presidente dell’AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente), da Stefania Valesi e Simonetta Merlo del Comitato Lombardo per la Vita Indipendente e da Germano Tosi, vicepresidente dell’associazione piemontese Consequor e referente di ENIL Italia.
Siamo dunque stati ricevuti da alcuni europarlamentari italiani, invitati dall’onorevole Rinaldi, ai quali è stata rappresentata la difficile situazione dei disabili italiani, alla luce delle conseguenze delle recenti manovre finanziarie. Erano presenti, oltre al citato Rinaldi (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa), Erminia Mazzoni (Partito Popolare Europeo), presidente della Commissione Petizioni, Gianni Pittella (Alleanza Progressisti Democratici e Socialisti – S&D), Andrea Zanoni (Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa), Tiziano Motti (Partito Popolare Europeo), Marco Scurria (Partito Popolare Europeo), Patrizia Toia (Alleanza dei Democratici e dei Liberali  per l’Europa) e David Sassoli (Alleanza Progressisti Democratici e Socialisti – S&D).
Gli europarlamentari italiani hanno dichiarato la loro disponibilità nel sostenere l’appello al Parlamento Europeo, per una risoluzione che tuteli le persone con disabilità dai tagli all’assistenza, ben consapevoli, per altro, che il nostro Paese non ha ancora definito i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e che la riduzione dei trasferimenti di risorse economiche agli Enti Locali aggraverà certamente la situazione. Si sono in ogni caso resi ugualmente disponibili a monitorare la situazione e a intraprendere azioni di sostegno, quali impegnare la Commissione Europea sulla direttiva antidiscriminazione, interagire con l’EDF, utilizzare i fondi europei, ipotizzare un osservatorio ad hoc, prevedere ricorsi alla Corte di Giustizia continentale.

Per venerdì 23 settembre a Roma (Piazza Risorgimento), è previsto un nuovo incontro con l’onorevole Rinaldi – nell’ambito della Festa dei Valori – allì’interno di un dibattito organizzato dal Dipartimento Disabilità dell’Italia dei Valori, proprio sul tema delle Manovre Finanziarie e dei conseguenti tagli.

*Presidente dell’AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente).

Sulle giornate di Strasburgo, segnaliamo anche la bella testimonianza di Germano Tosi, disponibile nel sito dell’Associazione Consequor, cliccando qui.
Ricordiamo infine ancora che la Proposta di Risoluzione sugli effetti dei tagli della spesa pubblica per persone con disabilità nell’Unione Europea, di cui si parla in questo testo e che ENIL Europa ha presentato a Strasburgo al Parlamento Europeo, è disponibile cliccando qui.
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