Ben duecento dirigenti regionali delle più importanti organizzazioni di Terzo Settore di sei Regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), si incontreranno a Napoli da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre (Holiday Inn – Centro Direzionale isola E6 – Via Aulisio), per il seminario conclusivo del Progetto di Formazione dei Quadri del Terzo Settore Meridionale (FQTS).
Si tratta di un’iniziativa di formazione e di aggiornamento delle competenze organizzative, gestionali e relazionali di manager e quadri dirigenziali del mondo del Terzo Settore, ma anche di soggetti sociali ed economici del territorio e delle Istituzioni Locali.
Al centro di questa seconda edizione dell’evento, vi è il tema dei Beni Comuni del Mezzogiorno, da salvare, curare e riprodurre, come realtà intorno alla quale favorire processi di sviluppo e coesione sociale, in un’ottica di sussidiarietà e di partecipazione democratica tra le organizzazioni della Società Civile, i Cittadini, il Terzo Settore e le Istituzioni Locali.
Durante la tre giorni – che vedrà la partecipazione di numerosi, autorevoli rappresentanti del mondo accademico e di altri esperti – saranno esposti i sei progetti di collaborazione partecipata sulla gestione dei Beni Comuni, realizzati da ciascuna Regione, potendo contare anche – il 1° ottobre – sulla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il progetto è promosso dal Forum del Terzo Settore (Consulta Nazionale del Volontariato), dalla ConVol (Conferenza Permanente Presidenti Associazioni e Federazioni Nazionali di Volontariato) e da CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), con il sostegno della Fondazione con il Sud.
«Appare sempre più cruciale – sostiene Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore – il ruolo del Terzo Settore nel dare risposte e servizi a bisogni di Cittadini non soddisfatti dall’intervento pubblico (Stato-Regione-Enti Locali) e dal mercato. L’incontro dei dirigenti del Terzo Settore ha quindi una forte valenza sociale ed è strategico a livello politico, perché indica una strada per il cambiamento del Paese. Un cambiamento vero, che parte dal basso e dalla responsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti».
«La formazione dei quadri delle organizzazione del Terzo Settore – dichiara dal canto suo Emma Cavallaro, presidente della ConVol – è un’evidente necessità. Per quel che riguarda il volontariato, la dimensione della gratuità organizzata resta, assolutamente, il contributo fondamentale che noi possiamo offrire al benessere delle comunità e alla crescita di tutto il Terzo Settore, insieme con la capacità di guardare ai cambiamenti sociali, sapendo innovare i nostri interventi e la nostra governance e scegliere strategie che sappiano andare oltre l’immediato. La gratuità, se è vera, è un modo di intendere la vita e le relazioni sociali. E per questo essa rappresenta una forte e profetica provocazione per tutta la società».
«Crediamo sia strategico – conclude Marco Granelli, presidente di CSVnet – che i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV) siano parte attiva di questo percorso. La formazione del volontariato è una delle funzioni istituzionali dei CSV ed è importante che proprio loro – in particolare quelli del Sud d’Italia – abbiano colto questa iniziativa come un momento di confronto sulle proprie competenze per continuare ad essere al fianco delle associazioni e per favorire il loro sviluppo».
In tal senso, un significativo traguardo raggiunto dal Terzo Settore e dalle organizzazioni di volontariato è la buona pratica della Puglia, dove è stato siglato un “Patto di Sussidiarietà” con le Pubbliche Amministrazioni che si sono impegnate a promuovere sul territorio la costituzione di “Case della sussidiarietà e dei beni comuni”, strutture a servizio della cittadinanza attiva e deputate alla salvaguardia, valorizzazione e riproduzione dei beni necessari a una convivenza civile, sostenibile, inclusiva e pacifica. (A.M.)