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E l’ANFFAS si autosospende dalle Commissioni INPS

Commissione di accertamentoIn seguito a quanto stabilito dal proprio Consiglio Direttivo Nazionale, l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) ha deciso di autosospendere con efficacia immediata tutti i medici rappresentanti dell’Associazione all’interno delle Commissioni INPS di secondo grado per l’accertamento dell’invalidità civile, stato di handicap e disabilità, dandone anche formale comunicazione al Direttore Generale dell’Istituto Mauro Nori.
A tal proposito va ricordato che le Commissioni in questione sono gli organi deputati agli accertamenti in seguito alla visita di primo grado, che attualmente stanno svolgendo le visite straordinarie e di revisione ordinaria per i verbali che riconoscono un tempo limitato all’invalidità e che differiscono, ovviamente, dalle Commissioni per l’Accertamento dell’Invalidità civile presso le ASL (dette anche di prima istanza o Commissioni Integrate ASL-INPS), regolate, queste ultime, dalla Legge 295/90, all’interno delle quali resta invece invariata e operativa la presenza dei “Medici di nomina ANFFAS”, che intervengono ogniqualvolta si debbano visitare persone affette da patologie relative alla disabilità intellettiva e/o relazionale.

Alla base della decisione dell’ANFFAS di autosospendersi dalle Commissioni INPS vi sono le molteplici richieste di chiarimenti, rimaste inevase, rivolte dall’Associazione all’Istituto e concernenti una serie di criticità nel nuovo sistema di accertamento dell’invalidità civile, soprattutto relativamente alle modalità con cui si sta attualmente procedendo alle visite di verifica straordinaria per stanare i cosiddetti “falsi invalidi”.
In particolare, sono cadute nel vuoto alcune richieste formulate dal presidente nazionale dell’ANFFAS Roberto Speziale al direttore generale dell’INPS riguardanti la richiesta di annullamento parziale, in via di autotutela, dei Messaggi INPS n. 6763/11 e 8146/11, riferiti nello specifico alla visita diretta per qualsiasi invalido civile sorteggiato per la verifica straordinaria, all’equiparazione delle visite di verifica straordinaria a quelle di revisione ordinaria, solo per coloro dei quali casualmente l’INPS abbia il fascicolo del precedente riconoscimento e alla mancata presenza del rappresentante medico ANFFAS nelle Commissioni INPS deputate ad effettuare visite di verifica straordinaria e di revisione ordinaria “equiparata”, laddove, invece, i rappresentanti di ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili), UIC (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ed ENS (Ente Nazionale dei Sordi) erano stati ammessi.
Tali problematiche, nell’assenza di risposte dirimenti, sono state sottoposte anche innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio prima e al Consiglio di Stato poi, con il ricorso per annullamento dei Messaggi INPS sopracitati.
Purtroppo, però, nemmeno le decisioni emanate in via cautelare dagli organi di giustizia amministrativa hanno sciolto i dubbi di cui sopra, anzi hanno ulteriormente reso contraddittoria la posizione dell’INPS rispetto alla presenza dell’ANFFAS nelle proprie Commissioni Mediche.
Oggi, infatti, anche a seguito dei pronunciamenti del Giudice Amministrativo, si dovrebbe profilare la seguente situazione: presenza di ANFFAS (riconosciuta con Circolare INPS n. 131/09) nelle visite INPS di primo riconoscimento ed esclusione dei medici ANFFAS da quelle di verifica straordinaria e di revisione ordinaria a quelle equiparate, in virtù, però, di una fonte normativa che regola proprio le prime diverse tipologie di visita.

Non essendo quindi giunto alcun chiarimento su tali punti, il Consiglio Direttivo Nazionale dell’ANFFAS – onde evitare qualsiasi equivoco o questioni di legittimità per gli accertamenti sanitari da effettuare, con eventuale grave danno per le persone con disabilità sottoposte a visita – ha deliberato di autosospendere con efficacia immediata la presenza di tutti i propri rappresentanti all’interno delle Commissioni INPS di secondo grado, poiché senza una normativa chiara in merito nessun medico ANFFAS potrebbe con chiarezza rapportarsi nei confronti delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale soggette a visita.
L’Associazione vuole inoltre portare all’attenzione dell’opinione pubblica interessata che non è mai stato attivato il Tavolo Tecnico Paritetico INPS-ANFFAS per l’analisi, il monitoraggio e le proposte di modifica al nuovo sistema di accertamento dell’invalidità civile, stato di handicap e disabilità, la cui istituzione è stata voluta dallo stesso Istituto. L’Associazione, quindi, si esime da qualsiasi disservizio, mancato chiarimento o inattività di lavori generato da tale inerzia.

E in ogni cao, in un periodo di crisi e di grandi difficoltà come quello presente, l’ANFFAS auspica che questo momento di disorientamento possa venir meno, soprattutto per non far comprimere le garanzie e le tutela delle persone con disabilità e della cittadinanza intera. (Roberta Speziale)

Per ulteriori informazioni: Area Comunicazioni e Politiche Sociali dell’ANFFAS, tel. 06 3212391 (interno 15), comunicazione@anffas.net.

Rispetto all’INPS, suggeriamo anche la lettura – sempre nel nostro testo – dei seguenti altri testi:
«Falsi invalidi»: tra bugie e incompetenza (di Carlo Giacobini, cliccare qui)
– Ma chi paga per questa vergogna? (di Franco Bomprezzi, cliccare qui)
– E continuiamo a far del male ai disabili (veri), parlando di «falsi invalidi»… (di Giorgio Genta, cliccare qui)
Perché continuare con quella disinformazione sui «falsi invalidi»? (di Natascia Curto, cliccare qui)
– Sa di beffa quella Giornata della Trasparenza dell’INPS (cliccare qui).

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