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Personalizzazione degli interventi e coprogettazione sono le parole chiave

Francesca Palmas, vicepresidente della Consulta delle Persone con Disabilità della provincia di Cagliari, interviene all'incontro del 14 gennaioLa Consulta delle Persone con Disabilità della Provincia di Cagliari ha incontrato le Istituzioni, il 14 gennaio scorso, nel corso dell’Assemblea Annuale tenutasi presso la Sala Consiliare dell’Ente Provinciale. Oltre ad alcuni membri della Giunta e del Consiglio di quest’ultimo, erano presenti anche numerosi amministratori dei Comuni e delle ASL della Provincia di Cagliari e del Consiglio Regionale della Sardegna.
«Si è trattato – commenta Francesca Palmas, vicepresidente della Consulta – di un’importante occasione di dialogo aperto e speriamo proficuo. Abbiamo non solo reso conto del nostro operato sul territorio, ma anche dimostrato che solo con la partecipazione attiva dei diretti interessati si possono costruire percorsi inclusivi davvero di qualità. Infatti personalizzazione degli interventi e coprogettazione tra destinatari e Istituzioni sono state le parole chiave dei diversi interventi che si sono susseguiti durante l’incontro, parlando di scuola, di sociale, di sanità e di tempo libero». L’obiettivo, insomma, è quello di una società che sappia rispondere alle esigenze di tutti e di ciascuno.
Ed è stata proprio questa la richiesta che le oltre quaranta associazioni rappresentate dalla Consulta Provinciale hanno fatto emergere durante l’incontro, definito «molto importante per la nostra Istituzione» dal presidente del Consiglio Provinciale Roberto Pili.

La riunione è stata condotta dal presidente della Provincia Angela Quaquero e il presidente della Consulta Giorgio Latti ha colto l’occasione per sottolineare come troppo spesso si assista la povertà, mettendo però in secondo piano la disabilità. «Il nostro obiettivo – ha affermato – è promuovere la persona e favorire la sua partecipazione alla società e ai processi decisionali. Unico modo, questo, per poter dar vita a una società attenta alle esigenze di tutti i cittadini».
Successivamente, Palmas ha illustrato i vari progetti in corso, premettendo che «la condizione delle persone con disabilità è di suo difficile e non è certo un semplice luogo comune e proprio per questo, quindi, non si possono accentuare le quotidiane difficoltà che si ritrovano, loro malgrado, a fronteggiare». Da qui, ad esempio, il Progetto Cagliari città accessibile, nato «dall’idea di permettere anche alle persone con disabilità di utilizzare i mezzi di trasporto ordinario, un’iniziativa resa possibile da un protocollo di intesa tra l’azienda di trasporto pubblico CTM, i comuni di Cagliari e di Quartu Sant’Elena, la Provincia e la Consulta».
«Il diritto alla mobilità – ha sottolineato poi la vicepresidente della Consulta – è un diritto di tutti ed è sulla base di questo indiscutibile principio che la Provincia si è soffermata sulle difficoltà di mobilità che, nelle aree disagiate dalla condizione insulare e periferica, incontrano le persone con disabilità. È così che è nato No Far Access, progetto comunitario di cui la Provincia è partner beneficiario (capofila ne è la Provincia di Livorno) e la cui sperimentazione interessa principalmente le zone del Sarrabus-Gerrei, del Sarcidano e della Trexenta».
Fondamentali, poi, anche iniziative come Turistabile-Turisti senza chiedere, per rendere i servizi recettivi fruibili anche da parte delle persone con disabilità e Lab.Giovani, progetto della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), finalizzato a contrastare la discriminazione e l’esclusione sociale dei giovani con disabilità nelle Regioni del Sud, valorizzando le loro risorse, idee e proposte [se ne legga anche nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.].

L’attenzione dell’Assemblea si è poi concentrata sull’inclusione scolastica, con un inevitabile richiamo al forte taglio che la scuola pubblica ha subito negli ultimi tre anni. «Il diritto allo studio – ha dichiarato Palmas – non può essere vincolato a risorse economiche insufficienti. Non si possono erogare “servizi a pioggia” ed è necessario costruire un piano di qualità che tenga conto dei casi specifici».
Dal canto suo, Antonio Stroscio, portavoce dell’Associazione Famiglie Dopo di Noi, si è soffermato sulla preoccupazione derivante dall’attuale situazione della Legge 162/98 e dei programmi di aiuto alla persona stabiliti in base a essa. «Dal 2000 a oggi – ha sottolineato – sono stati percorsi molti passi, ma, sino a giugno di quest’anno, c’è un grande punto interrogativo».
In tal senso – prima di lasciare spazio a Gisella Trincas dell’ASARP (Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica), che ha affrontato il tema della salute mentale e della presa in carico globale da parte della rete dei servizi e a Monica Saurra dell’ANFFAS di Cagliari (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), che si è soffermata sul  tema Dopo di noi, che inizia adesso con noi e iniziative ed esperienze in atto – Giorgio Latti ha voluto precisare che «la Legge 162 in Sardegna non è uno spreco, bensì un servizio che serve a promuovere la persona, non un servizio caritatevole». (S.B.)

Il sito della Consulta delle Persone con Disabilità della Provincia di Cagliari è disponibile cliccando qui.
Oltre ai progetti di cui si parla nel presente testo, vanno segnalati – sempre da parte della Consulta – anche la Guida pratica e indirizzi utili per le persone con disabilità, che illustra le prestazioni erogate sul territorio (aggiornamento ad aprile 2011; cliccare qui) e la promozione dell’incontro formativo intitolato Il procedimento sanitario e amministrativo di accertamento dell’invalidità civile, tenutosi a Cagliari il 1° aprile 2011, con la partecipazione dei responsabili dell’ASL e dell’INPS locali (gli atti sono disponibili presso l’Assessorato Provinciale di Cagliari alle Politiche Sociali).
Per ulteriori informazioni: francesca@abcsardegna.org (Francesca Palmas).
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